I prezzi del grano e del mais hanno registrato marcati ribassi nelle settimane a cavallo tra fine giugno e inizio luglio. Sul calo del grano duro ha pesato la pressione dell’offerta presente sul mercato nelle prime settimane della nuova annata 2022/2023, oltre alle attese di un forte recupero della produzione canadese. Anche per il grano tenero l’annata 2022/23 si è aperta registrando un robusto calo dei prezzi rispetto alla annata precedente, in particolare per le varietà destinate alla panificazione, poco sostenute dalla domanda.
Sull’andamento del mercato resta però l’incertezza legata all’evolversi dei raccolti europei, con un netto calo atteso in Francia. E nonostante i ribassi delle scorse settimane, anche per il prezzo del mais nazionale restano forti le preoccupazioni per l’impatto della siccità sul prossimo raccolto. L’avvio dell’annata 2022/2023 ha mostrato, invece, una sostanziale stabilità dei prezzi dell’orzo nazionale.
Il prezzo del grano è in calo con l’intesa tra Ucraina e Russia che firmeranno l’accordo oggi 22 luglio a Instanbul. Le quotazioni del grano duro scendono dell’1,39% a 849,25 dollari per contratto da 5mila staia. Il grano tenero cede l’1,61% a 793,25 dollari
REPORT DELLE CAMERE DI COMMERCIO SUI PREZZI DEI CEREALI A LUGLIO 2022