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    I prezzi dell’olio di oliva extravergine all’origine in Italia

    28 Febbraio 2023

    I prezzi dell’olio di oliva extravergine all’origine in Italia sono stati in forte ascesa dalla prima settimana di settembre fino alla terza settimana di gennaio 2023 per poi stabilizzarsi su valori alti in questo mese di febbraio 2023. Nell’ultimo mese sui mercati all‘ingrosso si registrano ancora piccoli ritocchi all’insù sulla piazza di Milano, mentre a Bari, si osservano delle lievi limature. Intanto le giacenze di extravergine italiano al 31 gennaio 2023 sono minori dello 20,6% rispetto ad un anno fa, mentre le giacenze complessive di Evo risultano invece diminuite del 12,6%, per via della generale diminuzione della produzione, che ha interessato tutti i principali Paesi produttori del bacino del Mediterraneo.

     

    Mercati all’origine in standby a carnevale

    Il prezzo medio nazionale dell’olio d’oliva extravergine all’origine registrato da Ismea nella terza settimana di febbraio è di 6,11 euro al chilogrammo, in lievissima flessione sui 6,12 euro della settimana precedente (-0,2%), un vero rimbalzo tecnico, atteso che si era tenuto su 6,12 euro tra la prima e la seconda settimana di febbraio. L’ultima vera impennata di questo prezzo è situata tra la quinta settimana di dicembre 2022 e la terza di gennaio 2023, intervallo di tempo nel quale si porta da 5,93 euro al chilogrammo di fine anno a 6,11 euro al chilo, valore confermato anche più di recente, crescendo così di 0,18 euro al chilo (+3%) in circa due mesi.

    Andamento prezzo medio Olio Evo in Italia alla seconda settimana di febbraio: scarica la tabella dei prezzi in formato Pdf

    Tabella andamento prezzo medio olio evo in Italia alla seconda settimana di febbraio 2023
    (Fonte Ismea)

    Se si registrano ancora alcuni rialzi sulle piazze meridionali, con l’eccezione dell’Evo di Bari che perde solo 2 centesimi di euro al chilogrammo tra il 9 gennaio ed il 13 febbraio, si osservano diminuzioni significative, ma concentrate sulle Dop del Centro e del Nord Italia. Eccone una sintesi ragionata.

    In Puglia – eccetto il caso di Bari già citato, si osserva una generale stabilità dei prezzi all’origine. In Calabria si fa notare l’aumento del prezzo medio dell’Olio Dop Bruzio, che a Lamezia Terme guadagna 0,10 euro al chilogrammo tra il 9 gennaio ed il 13 febbraio. Anche in Sicilia domina la stabilità dei prezzi, ma l’olio evo sulla piazza di Ragusa tra il 10 gennaio ed il 14 febbraio guadagna ben 0,35 euro al chilogrammo.

     

    Significative poi le perdite delle Dop del Centro e Nord Italia: il Riviera dei Fiori a Imperia perde 0,50 euro tra il 9 gennaio ed il 13 febbraio, esattamente quanto il Garda a Verona tra l’11 gennaio ed il 15 febbraio.
    E va anche peggio a Firenze, dove la Dop Chianti Classico lascia sul terreno 0,60 euro al chilo tra il 9 gennaio ed il 13 febbraio. Sempre in centro Italia a Perugia, la Dop Umbria è in flessione di 0,10 euro entro le stesse date precedenti. A Ravenna la Dop Brisighella perde 1,0 euro tra il 9 gennaio ed il 13 febbraio, infine a Siena la Igp Toscano lascia sul terreno 0,10 euro sempre entro le stesse date.

     

    Giacenze di Evo italiano al 31 gennaio 2023: -20,6% sul 2022

    Secondo Frantoio Italia numero 2/2023, redatto dall’Icqrf, Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari, e pubblicato dal Masaf, Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, al 31 gennaio scorso in Italia c’erano 315.445 tonnellate di olio d’oliva in giacenza con un incremento dell’1,51% rispetto al 31 dicembre 2022 (310.751 tonnellate). Inoltre, sempre secondo Frantoio Italia “Le giacenze di olio sono inferiori (-10,8%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ciò è dovuto prevalentemente alla riduzione delle giacenze di olio Evo (-12,6%) e olio di sansa di oliva (-7,0%)”.

    In particolare, lo stock di olio in Italia il 31 gennaio 2023 per il 75% è rappresentato da olio extra vergine di oliva. “Nell’ambito dell’olio Evo, il 58,4% è di origine italiana (138.087 tonnellate), il prodotto di origine Ue rappresenta il 34,8%. Marginali sono gli stock di olio extra Ue e di oli blend”. Le giacenze di olio Evo italiano risultano diminuite tra fine dicembre 2022 e fine gennaio 2023 di 8.126 tonnellate (-5,56%), un calo inferiore all’aumento di 12.887 tonnellate intervenuto tra fine novembre e fine dicembre 2022 e che sintetizza la fine della campagna produttiva e il peso dell’attività di commercializzazione. In particolare, le giacenze di olio Evo italiano sono inferiori a quelle di un anno fa del 20,6%, mentre gli oli Evo d’importazione Ue, con una consistenza di 98.410 tonnellate, sono al di sopra dell’1,94% rispetto al 31 gennaio 2022. Infine, le giacenze complessive di olio Evo a gennaio 2023 risultano cresciute su dicembre 2022 di 1.847 tonnellate (+0,78%), per effetto delle attività di importazione dall’estero.

    ICQRF – Frantoio Italia: Report n. 1/2023; dati al 31 gennaio 2023 delle giacenze oli detenuti in Italia, con grafici

    ICQRF – Frantoio Italia: Report n. 1/2023; dati al 31 gennaio 2023 delle giacenze oli detenuti in Italia, con grafici
     (622.96 KB)ICQRF – Frantoio Italia: Report n. 1/2023; dati al 31 gennaio 2023 delle giacenze oli detenuti in Italia, con grafici (622.96 KB)
     (564.95 KB)ICQRF – Oil Mill Italy: Report n. 1/2023; data as at January, 31, 2023 of the oil stocks held in Italy (564.95 KB)

     

    Borsa Merci Bari, olio Evo in lieve flessione

    La Commissione Olio della Borsa Merci di Bari ha quotato l’olio extravergine di oliva con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,4%, fissandolo – alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa – a 6,15 euro al chilogrammo sui minimi ed a 6,25 euro sui massimi, in lieve flessione di 0,05 euro al chilogrammo. Il 21 febbraio 2023, la Commissione Olio della Borsa Merci barese ha quotato l’olio extravergine di oliva con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,8%, proponendo i prezzi di 5,75 euro al chilogrammo sui minimi e 5,85 euro sui massimi, valori che risultano in lieve flessione di 0,05 euro al chilogrammo sulla seduta del 14 febbraio scorso. La Commissione Olio il 21 febbraio 2023 ha fissato i prezzi dell’extravergine biologico a 6,50 euro al chilogrammo sui minimi e 6,70 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 14 febbraio e su quella del 17 gennaio scorso. L’Olio Extravergine di Olive Dop Terra di Bari e l’Olio Extravergine Puglia Igp sono stati entrambi quotati ieri, 21 gennaio 2023, all’unico valore di 6,50 euro al chilogrammo, stabili sulla precedente seduta del 14 febbraio scorso.

     

    Borsa Merci Milano: prezzi in lieve aumento

    Sempre il 21 febbraio 2023, per tutti gli oli extravergini di oliva sulla piazza di Milano si apprezzano movimenti al rialzo sulla precedente seduta del 14 febbraio, tranne che per il prodotto nazionale biologico, rimasto stabile. In Borsa Merci Milano, l’extravergine italiano si è attestato a 5,90 euro al chilogrammo sui minimi ed a 6,20 sui massimi, in lieve rialzo di 0,05 euro al chilo sulla precedente seduta del 14 febbraio 2023. L’olio extravergine di oliva di importazione comunitario, sempre il 21 febbraio scorso, è stato fissato a 5,35 euro al chilo sui minimi e a 5,80 euro sui massimi, in rialzo di 0,10 euro al chilo sulla precedente seduta del 14 febbraio. L’olio extravergine biologico nazionale a Milano è stato fissato a 6,50 euro al chilogrammo sui minimi ed a 6,60 euro sui massimi, risultando stabile sia sulla seduta precedente che sull’ultima da noi monitorata il 17 gennaio 2023. L’olio extravergine biologico di importazione comunitario a Milano è stato quotato a 6,00 euro al chilogrammo sui minimi ed a 6,30 euro sui massimi, risultando in aumento di 0,10 euro al chilogrammo sulla seduta del 14 febbraio 2023.

     

    Tag:  Aifo,  Elia Pellegrino,  Francesca Petrini,  Gabriele Rotini,  ISMEA,  Olio evo

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