La commissione Politiche del turismo della Conferenza delle Regioni e Province autonome, ha appena dato parere positivo al Decreto sull’interoperabilità delle banche dati regionali, predisposto dal Ministero del Turismo. Si tratta del passaggio decisivo per arrivare a un meccanismo unico di identificazione delle strutture ricettive, in chiave antifrode.

Il parere positivo dà il via libera all’intesa Stato Regioni sul Decreto, che arriverà nel mese di maggio. Poi, partirà una fase di sperimentazione. L’obiettivo del Ministero è partire il primo settembre. Dopo l’estate il Decreto sarà pubblicato e scatteranno i 60 giorni per la piena entrata in vigore e, poi, l’applicazione delle sanzioni previste dal decreto Anticipi alla fine del 2023. Si tratta di un nuovo step per la riforma ispirata dal Ministero del Turismo e approvata a dicembre 2023.

L’obiettivo è associare alle unità immobiliari dedicate alle locazioni brevi e turistiche un codice, attraverso una procedura automatizzata. In molte regioni, però, questo tipo di codici già esiste: andranno messi in comunicazione con la banca dati unica nazionale, secondo le indicazioni del nuovo decreto. Il Cin andrà esposto all’esterno dello stabile nel quale è collocato l’appartamento e andrà indicato all’interno di ogni annuncio. Chi non lo farà, rischierà sanzioni molto pesanti.

«Sono oltre 500mila le abitazioni che vengono pubblicizzate attualmente online in tutta Italia per gli affitti brevi e che ora saranno obbligate a dotarsi di un codice identificativo che rappresenterà una sorta di “contrassegno di qualità” non solo per chi deciderà di alloggiare nelle strutture ma anche per il pieno rispetto della legalità, anche a livello tributario», si legge in un articolo del Sole 24 Ore.