INSETTI PER USO ALIMENTARE
L’Unione Europea ha approvato la polvere di grillo come alimento (1)
Dal 24 gennaio ci sono alimenti contenenti polvere di grillo domestico in tutti i supermercati dell’Unione Europea, Italia inclusa. La Commissione europea, ha inserito la “polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico” nell’elenco dei nuovi alimenti, novel food, approvati nell’Unione e permettendone l’immissione sul mercato unico.
L’autorizzazione, firmata da Ursula von der Leyen, è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue: dal 24 gennaio la società Cricket One Co. Ltd (che aveva presentato la domanda) sarà l’unica a poter commercializzare la polvere di grillo per i prossimi 5 anni; “salvo nel caso in cui un richiedente successivo ottenga un’autorizzazione per tale nuovo alimento senza riferimento ai dati scientifici protetti a norma dell’articolo 3 o con il consenso di Cricket One Co. Ltd”.
https://eur- lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32023R0173
Il nuovo alimento è costituito dalla polvere parzialmente sgrassata del grillo domestico (Acheta domesticus) intero, ottenuta mediante una serie di fasi: digiuno di 24 ore degli insetti per consentire lo svuotamento intestinale, il congelamento degli insetti e la loro conseguente uccisione, lavaggio e trattamento termico, essiccazione, estrazione dell’olio e macinazione.
Nel parere scientifico chiesto dalla Commissione Ue all’European Food Safety Authority (EFSA), l’Autorità “ha concluso che la polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus è sicura alle condizioni e ai livelli d’uso proposti. La farina di grillo potrà quindi essere utilizzata durante la produzione di “pane e panini multicereali, cracker e grissini, barrette ai cereali, premiscele per prodotti da forno (secche), biscotti, prodotti a base di pasta, salse, prodotti trasformati a base di patate, siero di latte in polvere, prodotti sostitutivi della carne, minestre concentrate o in polvere, snack a base di farina di granturco, bevande tipo birra, prodotti a base di cioccolato, frutta a guscio e semi oleosi, snack diversi dalle patatine, preparati a base di carne” e in molte altre tipologie di alimenti elencati nel documento di approvazione.
Le etichette dei prodotti che la contengono dovranno riportare la dicitura “polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico)”.
Una ventina le categorie alimentari che potranno avere questo ingrediente, il cui consumo però non è consigliabile ai minori di 18 anni. A specificarlo nero su bianco è il parere scientifico dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, riportato nel regolamento Ue “gli integratori alimentari contenenti larve di Alphitobius diaperinus in polvere non dovrebbero essere assunti da persone di età inferiore a 18 anni ed è pertanto opportuno prevedere un requisito in materia di etichettatura al fine di informare adeguatamente i consumatori al riguardo”.
L’Efsa ha rilevato che il consumo può causare reazioni nelle persone allergiche ai crostacei e agli acari della polvere. Il regolamento UE 1169/2011 stabilisce requisiti specifici di etichettatura per quanto riguarda l’allergenicità.
A regolare quantità e forme di farina di larva da utilizzare in 100 grammi di prodotto è una tabella riportata del regolamento:
- massimo 25 grammi per le barrette ai cereali
- 40 grammi per alimenti sostitutivi della carne.
- Per i panini l’uso consentito non può superare i 20 grammi,
- per i cereali trasformati e da prima colazione 10 grammi;
- 15 grammi per il porridge,
- 28 grammi per i prodotti a base di pasta farcita.
- per le patatine fritte i grammi sono 10 grammi,
- 10 grammi per cracker e grissini e
- 10 grammi per i prodotti lattiero-caseari
- 5 grammi per quelli a base di cioccolato.
L’autorizzazione alle larve segna un percorso iniziato dalla fine del 2021, con l’ok prima alle larve gialle della farina, poi alla locusta migratoria e da ultimo ai grilli, tutti in forma congelata, essiccata o in polvere. E altre otto domande sono in lista d’attesa.
Bisogna sottolineare che la commercializzazione di farine da insetto non sono un’imposizione, possiamo scegliere di non consumarle.
Via libera di EFSA alla locusta migratoria: Ok al consumo, ma attenzione al rischio di allergie
Dopo la tarma della farina, arriva anche la locusta. Il Comitato di esperti sulla nutrizione, i novel food e gli allergeni alimentari (Nda) dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare si è espresso favorevolmente sulla sicurezza di questo insetto, in formulazioni congelate ed essiccate. Il parere scientifico era stato richiesto dalla Commissione europea, che ora dovrà decidere se autorizzare al commercio le locuste, come ha fatto a maggio con le larve delle tarme della farina (Tenebrio molitor).
L’Efsa ha valutato la sicurezza alimentare degli adulti degli insetti della specie di insetti Locusta migratoria, in diverse formulazioni: surgelati ed essiccati senza zampe e senza ali, oppure macinati interi. Le locuste, si legge nel documento, non presentano particolari problemi di sicurezza: sono alimenti composti principalmente da proteine, grassi e fibre e la concentrazione di contaminanti in essi contenuta dipende direttamente dai livelli presenti nei mangimi utilizzati nel loro allevamento.
L’Efsa ha valutato positivamente la sicurezza della specie Locusta migratoria per uso alimentare
Gli esperti dell’Efsa hanno quindi concluso che, considerando la composizione di questi alimenti e le condizioni d’uso proposte, il consumo di locusta non è considerato né svantaggioso da un punto di vista nutrizionale, né pericoloso per la popolazione generale. Tuttavia è possibile, secondo l’Autorità, che nelle persone con allergie a crostacei, acari e/o molluschi possano verificarsi reazioni allergiche. Lo stesso problema era stato sollevato anche per la tarma della farina.
Locuste e tarme sono i primi due insetti a ricevere parere positivo per l’autorizzazione come novel food. Con questo termine, secondo la normativa europea in materia, si definiscono tutti gli alimenti che non siano stati consumati “in maniera rilevante” prima del maggio 1997, che vengono autorizzati dalla Commissione europea caso per caso, come stabilito dal regolamento (UE) 2015/2283. Ma nella lista dei nuovi alimenti non ci sono solo gli insetti: nel corso degli anni sono stati approvati cibi che ormai sono diventati familiari per molti consumatori come l’alga spirulina o i semi di chia. Sono sottoposti al regolamento anche cibi provenienti da Paesi lontani, come il baobab, le sostanze ricavate da fonti già note ma non utilizzate prima in forma isolata – per esempio il licopene estratto dal pomodoro – e gli alimenti prodotti con nuove tecnologie che potrebbero interferire con le caratteristiche nutrizionali.