“È ormai evidente, anche alla luce del drammatico perdurare del conflitto Russo-Ucraino, che vada fissato un tetto al prezzo del gas, una priorità del Paese su cui chiediamo dunque l’impegno congiunto di tutte le forze politiche, al di là degli esiti del voto del prossimo 25 settembre”. È quanto sottolinea il Presidente Nazionale di CNA, Dario Costantini, aggiungendo che “sarebbe auspicabile una decisione a livello europeo ma la gravità della situazione impone interventi rapidi ed efficaci e quindi anche l’introduzione di un massimale al prezzo del gas su base nazionale”.
Forte preoccupazione è stata espressa anche dal Presidente di CNA Parma Paolo Giuffredi “La situazione è molto grave, ho sentito personalmente diversi imprenditori che – perdurando questa situazione – saranno costretti a sospendere la produzione, servono interventi immediati e di portata adeguata alle circostanze, rischiamo una vera e propria catastrofe economica”. Anche Ivan Savi, titolare del forno “È Pane” di Fidenza, nonché Presidente del settore dolciario-panificatori di CNA Parma, è seriamente preoccupato. Dichiara infatti: “Già nel primo semestre del 2022, il costo per il consumo di gas aveva già superato il costo totale sostenuto nell’intero anno 2021 e il costo per il consumo di energia elettrica sempre del primo semestre 2022 a breve supererà quello totale dell’anno 2021. E tutto ciò, considerando che ho stipulato con i gestori un contratto calmierato, che non sarà garantito se le condizioni di mercato muteranno ancora. Sono molto preoccupato per l’intero settore, poiché i margini sui prezzi sono da sempre contenuti, pertanto un’incidenza del caro energia si sta facendo sentire in modo pesante”. Anche Claudio Bozzetti, titolare del CPR Centro Parmense Riabilitativo, dichiara: “Siamo molto preoccupati, la nostra bolletta energetica è aumentata del 300% e le prospettive sono ancora peggiori, è una situazione che ci mette davvero in forte difficoltà”.
CNA è consapevole dello sforzo profuso dal Governo già a partire dalla fine del 2021, con numerosi e costanti interventi volti ad attenuare l’impatto del caro-energia sulle bollette di cittadini e imprese. Ma il fenomeno è talmente grave che tali misure non sono state sufficienti a compensare bollette che ormai pesano 3-4 volte di più sui costi aziendali. È una condizione che da molti mesi riduce la competitività delle imprese mettendo a rischio ripresa e occupazione, o si tramuta in una pericolosa spinta inflazionistica. Parallelamente, rimane alta l’attenzione sulla necessità di garantire le forniture in vista dell’inverno. Le parole del Ministro Cingolani anticipano l’arrivo di un Piano per risparmiare il gas nei prossimi mesi, che si aggiungerà agli interventi già messi in campo per potenziare rigassificatori e stoccaggi. Su questo fronte, sollecitiamo la necessità di un confronto preventivo e funzionale alla definizione del Piano, in modo da evitare nuove pesanti ricadute sulle attività produttive che, già provate dai rincari, non potrebbero sostenere anche gli impatti di potenziali contingentamenti.