Il Presidente di CNA Fita NCC Bus, Riccardo Bolelli, il Presidente di CNA Fita Taxi, Riccardo Carboni e il Presidente di CNA Fita NCC Auto, Simone Magellano, insieme alle altre associazioni di categoria, hanno chiesto al Ministro dei Trasporti Enrico Giovannini, l’istituzione di un tavolo di confronto con il Governo per il rilancio delle politiche di settore.
Riportiamo di seguito il testo della lettera.
«Le nefaste ripercussioni ingenerate dall’emergenza sanitaria, cui sommare i contraccolpi scaturiti dalla recente condizione di instabilità internazionale, impongono al decisore politico di riservare massima attenzione al comparto del trasporto persone. Un ambito, ad elevato impatto socio-occupazionale e composto da un rilevantissimo numero di artigiani, cooperative e piccole imprese. Questi, nell’esercitare l’attività di trasporto persone mediante il noleggio di autovetture o autobus con conducente, ovvero mediante taxi, realizzano, a livello di struttura economica nazionale, un multiforme aggregato di esperienze professionali ed imprenditoriali che, pur nella loro diversità, contribuiscono – in circostanze di tipo non emergenziale – a soddisfare una consistente quota di domanda di mobilità del nostro Paese.
Tanto premesso, occorre dire che l’attuale situazione non sembra registrare precedenti, se si considera la gravità delle incertezze di contesto, tali da non offrire garanzie in ordine alla effettiva ripartenza del mercato di riferimento. La cronicizzazione dei fenomeni depressivi citati in premessa rischia di atrofizzare il potenziale di sviluppo del comparto, minacciando, in prospettiva, la tenuta del sistema.
Le cause della congiuntura sono ben note: l’operare di decisioni governative limitative di circolazione e capienza in corrispondenza delle fasi più acute della pandemia; la rarefazione della fisicità degli incontri, complice il rinvio degli eventi, la remotizzazione dei meeting e il ricorso massivo allo smart working; il ridimensionamento dei flussi turistici, specie con riguardo a città d’arte e luoghi della cultura; l’accresciuta incidenza dei costi fissi aziendali, a cominciare dalla lievitazione del prezzo del carburante. Prot. n. 22/2022.
Motivo per cui, è ragionevole pensare che l’andamento critico del settore, dettato, dal venir meno dei presupposti di mobilità e causato da vicende estrinseche all’agire economico di artigiani, cooperative e imprese, sia affrontato in una sede collegiale appropriata. Serve, in altre parole, la definizione di un luogo di confronto per il rilancio delle politiche di settore. Gli agenti economici del comparto non possono essere più lasciati, in solitudine, a misurarsi con le
traversie della crisi.
Ecco perché, le scriventi organizzazioni sottopongono alla Sua cortese attenzione la richiesta di istituire un tavolo permanente, che veda la partecipazione dei soggetti della rappresentanza di categoria comparativamente più rappresentativi per affrontare, con sollecitudine, sistematicità e condivisione, i nodi che investono la mobilità nazionale».
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