CRITER:
UN’ANALISI DI CNA EMILIA ROMAGNA A 21 MESI DAL LANCIO
Il
prossimo 1 giugno saranno trascorsi due anni dal giorno in cui, nel 2017, la
Regione Emilia-Romagna istituì e rese operativo il “CRITER” (catasto regionale
degli impianti termici). CNA ha analizzato lo stato dell’arte di questo
strumento, scattando una fotografia precisa per puntuale della situazione in
tutte le provincie della nostra regione
Da una elaborazione
ed analisi dei dati pervenuti dalla Regione, CNA non può che esprimere soddisfazione
per il lavoro svolto.
I meriti vanno senza dubbio alla Regione Emilia-Romagna
ed in particolare ad ERVET, la società “in house” della Regione che opera come
agenzia di sviluppo territoriale, ma soprattutto a tutte le imprese del settore
termoidraulico che in questi mesi hanno, con fatica, operato e collaborato per
l’implementazione dei dati nella piattaforma.
C’è ancora tanto da fare rispetto
ai 2 milioni di unità immobiliari presenti in regione, di cui si ipotizzano circa
1.400.000 di impianti autonomi (70%) e circa 700.000 impianti centralizzati
(30%).
Le imprese e gli impiantisti continueranno a fornire tutto il loro
supporto per completare l’attività di caricamento nei termini previsti.
Al di là dell’obbligo di legge, il lavoro
svolto fino ad ora fa emergere interessanti informazioni che ci pregiamo di
illustrare:
sebbene
l’accesso e l’utilizzo della piattaforma non sia partito uniformemente sul
territorio regionale (in quanto ancora operative e tutt’ora in vigore, fino
alla conclusione del relativo biennio di riferimento, le campagne di
accertamento e ispezione degli impianti termici già avviate dai Comuni con più
di quarantamila abitanti e dalle Province), la piattaforma raccoglie già oltre 471.000 impianti distribuiti a
livello regionale (dato aggiornato al 4 marzo 2019)
Molto
interessante l’analisi dei Rapporti di controllo che sono stati caricati, circa
270.000, dove emerge un dato importante
relativo alla percentuale di situazioni relative a raccomandazioni e
prescrizioni segnalate che sono presenti in media in circa il 45%. Questo
dato conferma l’opinione di CNA che questa operazione sia un’ottima opportunità
per individuare lo stato di salute degli impianti del territorio emiliano-romagnolo
al fine di adeguarli alla sicurezza e al
rispetto delle normative di legge. Un dato assolutamente importante è la
percentuale di impianti pericolosi
individuati e disattivati (oltre 600 sul territorio regionale).
Nella tabella e nel grafico sottostante si
possono notare, suddivisi per provincia, i rapporti emessi ed il confronto con
relative raccomandazioni e prescrizioni.
Provincia | Rapporti | Raccom. | Prescriz. | Somma R-P | %R-P |
Bologna | 68.428 | 26.490 | 141 | 26.631 | 39% |
Modena | 42.064 | 19.920 | 131 | 20.051 | 48% |
Ravenna | 37.970 | 16.317 | 92 | 16.409 | 43% |
Rimini | 34.149 | 16.337 | 52 | 16.389 | 48% |
Piacenza | 24.674 | 9.805 | 74 | 9.879 | 40% |
Reggio Emilia | 22.080 | 13.655 | 46 | 13.701 | 62% |
Forlì-Cesena | 20.682 | 6.338 | 18 | 6.356 | 31% |
Parma | 17.443 | 7.466 | 55 | 7.521 | 43% |
Ferrara | 2.005 | 880 | 0 | 880 | 44% |
A questa elaborazione si aggiunge anche un
ottimo lavoro di rilevazione condotto dalla Regione dove si evince che il supporto delle imprese è rilevante e che
l’attività di informazione che stanno facendo è di grande professionalità. Sarà
cura di CNA proseguire nell’attività di formazione e supporto degli
imprenditori al fine di migliorare e perfezionare ulteriormente alcune lacune
(di lieve entità) che sono emerse dal sondaggio.
<
afferma Diego Prati, referente CNA
Emilia Romagna – che sarà particolarmente
concentrata in questi ultimi mesi del 2019, continui con forza e che venga
apprezzata da tutti, compresi i cittadini, per la valenza Ambientale e di
Sicurezza che offre>>.