A seguito delle ultime disposizioni contenute nel DPCM del 2 marzo scorso, con le quali è stata confermata la chiusura in zona rossa delle attività inerenti i Servizi alla Persona (Estetisti, Acconciatori e Tatuatori), si aggrava ulteriormente la condizione di un settore già fortemente provato. Un settore che ha applicato in modo esemplare le linee guida dettate dalle autorità sanitarie, consentendo l’operatività di saloni e centri estetici in totale sicurezza sia per i clienti, sia per i propri dipendenti.

A fronte di una difficile situazione che mette a dura prova la sopravvivenza di molte imprese, CNA Emilia Romagna ha inviato alla Regione, nello specifico a Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna, Vincenzo Colla, Assessore Reg. allo Sviluppo Economico e Raffaele Donini, Assessore Reg. alle Politiche per la Salute, precise richieste per consentire la riapertura in zona rossa delle attività e per sostenerle in modo più ampio anche sotto il profilo economico.

Precisamente, le proposte di CNA Emilia Romagna – afferma Morgan Visioli, Portavoce Regionale per i mestieri dell’acconciatura e dell’estetica – comprendono la possibilità per i Servizi alla Persona di riprendere la propria attività anche in zona rossa, attraverso l’applicazione rigida dei protocolli esistenti e l’attivazione di maggiori controlli da parte degli organi preposti, permettendo gli spostamenti tra diversi Comuni, su appuntamento, e aumentando almeno fino a 20.000 il limite attualmente a 5.000, quale numero di abitanti massimo del Comune per permettere lo spostamento del cittadino. Dal punto di visto dei sostegni – continua VisioliCNA ha proposto al Governo una modifica delle modalità per ottenere i contributi a fondo perduto, introducendo un meccanismo di riduzione progressiva del ristoro in relazione all’andamento del fatturato, superando il limite del raggiungimento del 30% di perdita per poter accedere ai ristori”.

Un’azione determinante quella realizzata da CNA Emilia Romagna, che ci auguriamo possa portare ad una svolta concreta e consentire la ripresa del lavoro regolare in totale sicurezza – afferma Gianluca Avanzini, Presidente di CNA Benessere e Sanità di Parma – evitando di alimentare l’attività di soggetti abusivi che lavorano indisturbati e che mettono seriamente a rischio la salute delle persone, operando senza il rispetto di alcun tipo di protocollo di sicurezza, permettendo una più facile e veloce diffusione del virus”.