IO CNA  Associati
CNA Parma
CNA Parma
  • Chi siamo
  • Perchè associarsi a CNA?
  • Rappresentanza
    • Sedi
    • Unioni
    • Raggruppamenti
  • Servizi
    • Servizi Impresa
    • Servizi Persone
    • Guida ai servizi
  • Contatti
  • Press Room
    • 2020
    • 2021
    • 2022
CNA Parma
CNA Parma
  • CNA Parma
  • Superbonus 110%
  • Contributi e incentivi
  • Eventi
  • News
    • Chi siamo
    • Perchè associarsi a CNA?
    • Rappresentanza
    • Servizi
    • Contatti
    • Press Room
    IO CNA Associati
    • Benessere
    • Acconciatori
    • Estetiste
    • Comunicati

    Acconciatori ed estetisti hanno perso un terzo dell’attività

    17 Giugno 2020

    Lavorano due ore di più al giorno e hanno sei clienti in meno: questa la giornata tipo di un acconciatore o di un estetista rispetto a prima che scattasse la chiusura forzata. A fotografarla una indagine condotta dal Centro studi CNA in collaborazione con CNA Benessere e Sanità su un campione di titolari di centri di acconciatura e di estetica iscritti alla Confederazione. Un campione rappresentativo a livello nazionale per dimensione, specializzazione, localizzazione.

    Costi alle stelle, aumenti irrisori

    Meno di un quarto delle imprese intervistate ha incrementato i prezzi. E, mediamente, appena dell’1,5%. Un’inezia rispetto ai costi che saloni e centri estetici hanno dovuto sopportare. Considerando, oltretutto, che sono state le prime attività a dover chiudere e le ultime a poter riaprire. Dall’analisi emerge infatti che acconciatori e estetisti hanno riversato sulle spalle dei clienti solo in modo molto contenuto gli oneri sostenute per le spese straordinarie.

    I costi in più da sopportare non sono solo quelli per igiene e sicurezza. La doccia fredda è stata veder aumentare anche il prezzo di prodotti standard, come shampoo e smalti. Quasi un’impresa su due (44%) lamenta tali aumenti. Sette acconciatori ed estetisti su dieci dichiarano, però, che la spesa è cresciuta non oltre il 5% nel periodo di chiusura forzata. Ben più pesante il conto dei dispositivi di protezione individuale (dpi) – mascherine, guanti, camici monouso e così via – denunciato dall’84,6% delle imprese intervistate. Con rincari superiori al 10% rilevati da un’impresa su due.

    La scure del lockdown

    Rispetto al periodo precedente il lockdown, il calo delle attività incide per un terzo sul totale. Eppure estetisti e acconciatori non sono rimasti a guardare ma hanno aumentato di oltre un quarto le ore lavorate: oggi circa due in più rispetto a prima che scattasse la chiusura forzata. Serve soprattutto più tempo per gestire un singolo cliente, per informarlo sulle norme da rispettare all’interno dei locali, per prepararlo con i necessari dpi, per compilare l’elenco presenze.

    Se prima nei centri estetici e nei saloni entravano mediamente 18 clienti ogni giorno, oggi ne entrano sei in meno. Nonostante quasi sei titolari di centri di acconciatura e di estetica su dieci (57%) dichiarino di aver allungato gli orari e adottato turnazioni, non riescono a gestire quotidianamente più di dodici clienti.

    Tra adeguamenti e sanificazioni

    L’adeguamento dei locali è stato necessario per il 70% delle imprese. Di queste, per il 47% è costato nell’ordine dei 500 euro, per il 34% tra i 500 e i mille euro. Complessivamente, le spese per la messa in sicurezza dei locali, per la igienizzazione degli stessi e per i dispositivi di protezione individuale hanno prodotto un aggravio dei costi mensili calcolato intorno al 30%. Quasi il 90% delle imprese, però, continua a offrire gratuitamente alla clientela mascherine e guanti.

    Tag:  Benessere e Sanità,  Centro Studi CNA,  Indagine CNA

    Ti è piaciuto questo articolo? Personalizza questo sito secondo i tuoi bisogni.

    Registrati

    Potrebbe interessarti

    • Pensioni
    • Comunicati

    Pensioni, pronti a collaborare per un sistema più equo

    24 Gennaio 2023

    La CNA, intervenuta oggi al tavolo sulla previdenza istituito dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha espresso la propria piena disponibilità […]

    • Rappresentanza
    • Comunicati

    Milleproroghe, le nostre richieste al Parlamento

    17 Gennaio 2023

    Far slittare di un anno l’entrata in vigore delle nuove regole SOA per i lavori che beneficiano di ecobonus e la […]

    • Trasporti - Fita
    • Trasporto merci
    • Comunicati

    Trasporto, allarme CNA Fita sui costi “impazziti”

    10 Gennaio 2023

    L’Italia sale al terzo posto nella graduatoria dei prezzi del gasolio alla pompa più alti d’Europa. A registrarlo l’Osservatorio sui prezzi […]

    Entra nella più autorevole associazione per qualità della rappresentanza, delle tutele e dei servizi.

    Associati online

    CNA Servizi Parma Soc. Coop. a r.l.
    Via La Spezia, 52/a – Parma
    Partita IVA 01847920343

    CNA Associazione Provinciale di Parma
    via La Spezia 52/A – 43125 Parma
    CF 80008450340

    Tel. 0521227211 – Fax 0521227205
    email info@cnaparma.it
    PEC cnaserviziparma@cnaparma.legalmail.it

    CNA Nazionale – CNA Emilia Romagna

    Seguici sui social

    • Unioni
      • CNA Agroalimentare
      • CNA Artistico e Tradizionale
      • CNA Benessere e Sanità
      • CNA Comunicazione e Terziario Avanzato
      • CNA Costruzioni
      • CNA Federmoda
      • CNA Fita
      • CNA Installazione e Impianti
      • CNA Produzione
      • CNA Servizi alla Comunità
      • CNA Pensionati
    • Raggruppamenti
      • CNA Impresa Donna
      • CNA Giovani imprenditori
      • CNA Turismo e Commercio
      • CNA Industria
      • CNA Professioni
    • Servizi Online
    • Sicuro Home Banking
    • Trasparenza contributi pubblici

    © 2020 CNA Parma — Tutti i diritti riservati.

    CNA Parma

    Informativa CNA Servizi
    Informativa CNA Associazione

    Preferenze Cookie