CNA Nazionale ha diffuso un comunicato in cui afferma che <<è indispensabile introdurre una misura legislativa che escluda la responsabilità degli imprenditori nel caso un dipendente contragga il Coronavirus. Lo prevede la direttiva europea datata 12 giugno 1989 che consente agli Stati di escludere la responsabilità dei datori di lavoro per atti dovuti a circostanze estranee, anormali, imprevedibili, eccezionali, le cui conseguenze non avrebbero potuto essere evitate nonostante tutta la diligenza possibile>>.
<<Le attività economiche non possono riprendere serenamente – continua il comunicato – lasciando artigiani e imprenditori nello stato di incertezza giuridica creato dal riconoscimento del contagio come infortunio sul lavoro anche per ambienti di lavoro non sanitari in base all’articolo 42 del Dl 18/20 Cura Italia>>.
<<Nessuno, infatti, può essere chiamato a rispondere di un rischio generico di salute del quale non può controllare la fonte. Gli imprenditori già fanno tutto il possibile per limitare il contagio, ma il quadro giuridico è inadatto, purtroppo, alla pandemia. E la nostra organizzazione sta sostenendo gli imprenditori nelle iniziative mirate a garantire la salute, in particolare applicando e rispettando i Protocolli condivisi di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento del virus Covid-19. Ma solo un intervento legislativo – conclude il comunicato della CNA – potrebbe consentire alle imprese di lavorare nel rispetto delle regole e senza temere un’attribuzione di responsabilità non dovuta>>.
Anche il Presidente di CNA Parma, Paolo Giuffredi, si unisce alla richiesta avanzata da CNA Nazionale, ribadendo che <<è necessario porre in essere una normativa che escluda questa responsabilità del datore di lavoro, qualora lo stesso abbia attivato correttamente il Protocollo condiviso di sicurezza sottoscritto dalle parti sociali lo scorso 24 aprile. Perciò, è doveroso prevedere garanzie certe per tutti gli imprenditori, già pesantemente colpiti in termini economici da questa emergenza sanitaria, che nella fase di riapertura si sono ritrovati a sostenere un costo elevatissimo in termini di messa in sicurezza di lavoratori e luoghi di lavoro>>.