Mercoledì scorso, si è tenuto a Fontevivo l’incontro fra CNA, insieme alle altre associazioni aderenti a Rete Imprese Italia, con i Candidati alla carica di Sindaco del Comune di Fontevivo.

 

Tanti i temi discussi fra i quali: tassazione locale, commercio e promozione turistica, rilancio tipicità enogastronomiche, agevolazioni e incentivi alle imprese, tavolo di concertazione fra amministrazione e associazioni; il Presidente di zona Maurizio Carboni ha sottolineato in particolare alcuni aspetti legati alla programmazione urbanistica come leva per lo sviluppo e la sicurezza, di cui si riporta di seguito il testo integrale:

 

“Urbanistica come leva dello sviluppo, che consenta al mondo fatto di micro e piccole imprese dell’artigianato, del terziario e del commercio, la continuità della loro presenza nel territorio e non solo, creando nuove opportunità e mettendosi in sinergia per procedere alla valorizzazione dei propri territori e all’attivazione di strategie non confliggenti finalizzate alla salvaguardia e allo sviluppo delle potenzialità del territorio.

In un contesto di crisi così diffusa caratterizzante gli ultimi 5 anni, il settore delle micro e piccole imprese necessita di una particolare attenzione, anche avviando scelte urbanistiche coraggiose, condivise con i cittadini, le aziende presenti sul territorio, i comuni contermini, soprattutto nell’ambito della riqualificazione urbana, delle rifunzionalizzazioni, dell’energia, della riqualificazione degli edifici e degli appalti.

Ci domandiamo se la piccola impresa non debba partecipare da protagonista ai tavoli decisionali rianimando il dialogo tra i decisori pubblici e le parti economiche per intraprendere porposte utili a superare momenti di grande difficoltà come questo.

Crediamo fondamentale chiedere l’applicazione di un modello di crescita che ruoti attorno alla micro e piccola impresa dove i provvedimenti debbano affrontare un sistema di valutazione di impatto sulle stesse.

Raccogliere la sfida lanciata partendo dalla sostenibilità ambientale passando attraverso l’urbanistica sostenibile (zero consumo del suolo) per creare nuove opportunità di sviluppo ma soprattutto la conservazione del tessuto economico esistente. Si tratta di costruire il domani partendo dall’oggi.”

 

“Parlare di sicurezza oggi vuol dire prima di tutto partire dall’analisi del territorio esistente salvaguardando le attività presenti, innovando per portarne di nuove, soprattutto attraverso l’insediamento di nuove e varie funzoni volte a massimizzare l’attrattività e dunque la fraquentazione, promuovendo iniziative giovanili anche attraverso start-up e quindi la presenza a presidio del territorio favorendo la percezione di sicurezza.

Attualmente abbiamo quartieri artigianali che  difficilmente vedono al proprio interno funzioni diverse dal produttivo: questo vuol dire desertificazione a determinate ore (notte e fine settimana). I quartieri di solito si trovano all’esterno dei centri, isolati, poco illuminati: problema comunque che coinvolge gran parte del territorio in generale. Spesso manca anche la video sorveglianza, in particolare di ultima generazione.

Spesso sono presenti zone degradate ed abbandonate, anche  a fianco di aziende che  invece sono attive, soprattutto in questo momento di crisi.

Spesso samo in presenza di funzioni che non comportano frequentazione nemmeno nelle ore di lavoro.

A volte sono presenti urbanizzazioni inappropriate.

Tutto ciò può valere anche per le zone residenziali e in particolare per le attività terziarie e commmerciali. Tutte queste zone risultano scarsamente controllate e con ridotta presenza di operatori o addetti o fruitori e forze dell’ordine. Tutto ciò comporta grave criticità sociale (insicurezza percepita) ma anche un rischio per il patrimonio delle aziende (spesso frutto di tanni anni di lavoro) sottoposto a degrado e alla conseguente svalutazione patrimoniale.

Le sinergie fra amministrazione, cittadini, imprese diventano quindi elemento strategico fondamentale, anche  e soprattutto in materia di sicurezza indiretta, realizzbile anche attraverso scelte urbanistiche condivise”.