Nell’era della digitalizzazione, concetti come Bitcoin, Blockchain e crypto-assets hanno guadagnato una notevole attenzione, delineando un nuovo orizzonte finanziario e tecnologico per cittadini ed imprese.

Il Bitcoin è stato il pioniere delle criptovalute; sono trascorsi poco più di quindici anni da quando, nell’ottobre 2008, Satoshi Nakamoto, il leggendario inventore di Bitcoion, pubblicava il “libro bianco” che gettava le fondamenta di un sistema di pagamento libero dal controllo di qualsiasi autorità pubblica.

Da allora Bitcoin è divenuto un fenomeno globale, che ha contribuito a modificare gli assetti economico sociali mondiali ed ha sviluppato un mercato da oltre 1.300 miliardi di dollari. Si tratta di una valuta digitale decentralizzata, non controllata da banche centrali o governi, basata su una rete peer-to-peer. La sua principale attrattiva risiede nella sicurezza, trasparenza e nell’assenza di intermediari, rendendolo un mezzo di scambio globale e immutabile.

A cosa è dovuto il successo di Bitcoin? Risponde Ferdinando Ametrano, docente di Bitcoin and Blockchain Technology all’ESSEC Business School (École Supérieure des Sciences Economiques et Commerciales) di Parigi e all’Università Milano Bicocca: “Bitcoin è un bene digitale trasferibile ma non duplicabile, cioè spendibile una sola volta (a favore di Tizio) ma non due volte (a favore anche di Caio). L’emissione di Bitcoin, è limitata a 21 milioni, pertanto abbiamo un bene intrinsecamente scarso, come fosse l’equivalente digitale dell’oro”. “Per questo – conclude Ametrano – il suo prezzo di mercato continua a crescere.”

La Blockchain emerge come la tecnologia sottostante che ne garantisce la validità e la sicurezza. E’ un registro digitale distribuito e immutabile, dove ogni transazione viene registrata in modo crittografico e condiviso tra tutti i nodi della rete, rendendo le transazioni più sicure e trasparenti. Oltre alle criptovalute, la blockchain trova applicazione in settori come la logistica, la sanità, l’alimentare, la moda.

Infine, i crypto-assets rappresentano una categoria più ampia che include non solo le criptovalute, ma anche token, stablecoin e altri asset. Questi strumenti finanziari digitali offrono nuove opportunità di investimento, liquidità e diversificazione, anche se presentano rischi e sfide regolamentari da affrontare.

Si tratta quindi di novità che stanno ridefinendo il panorama finanziario e tecnologico, offrendo soluzioni innovative e trasformando il modo in cui concepiamo e gestiamo il valore e le transazioni nella nostra economia digitale, continuando a suscitare dibattiti e interrogativi.

Con la disciplina MICAR, introdotta dal legislatore europeo, si è voluto dare una regolamentazione ad un settore che è cresciuto rapidamente ed in maniera disordinata, senza specifiche tutele per i consumatori, spesso vittime di millantatori e truffatori.

“Il regolamento MICAR – spiega l’avvocato Giuseppe G. Luciani del Dimetch Lab dell’Università di Parma – si applica agli emittenti di cripto-attività nonché ai prestatori di servizi in cripto-attività nell’ambito dell’Unione Europea. Si tratta di una normativa di particolare interesse anche perché impone una serie di obblighi informativi e comportamentali a carico delle piattaforme di excange e dei prestatori di servizi di custodian, con conseguente configurazione di precise ipotesi di responsabilità nei confronti dei gestori”.

Cogliendo l’occasione della recente entrata in vigore della nuova disciplina di regolamentazione MICAR, parleremo di Bitcoin, criptovalute e blockchain, insieme a massimi esperti della materia, Giovedì 25 gennaio alle ore 18.15 presso la Sede di CNA Parma, in via La Spezia 52/a.

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