In occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, CNA Impresa Donna e tutta la CNA Emilia-Romagna, desiderano portare ancora una volta l’attenzione sul fenomeno della violenza di genere. Un fenomeno che, come ricorda la cronaca, è molto diffuso e può sfociare in aventi drammatici come nel caso del femminicidio della giovane Giulia Cecchettin.
CNA Emilia-Romagna con CNA Impresa Donna, attraverso il progetto Alta Quota e partecipando attivamente agli incontri istituzionali con la regione dedicati, sostiene tutto l’anno iniziative e progetti per sostenere e garantire l’empowerment imprenditoriali e garantire alle donne l’autonomia necessaria per la propria autodeterminazione, a partire da quella economica ritenuta una tra le più indispensabili.
La nostra è una rete capillare e diffusa e proprio contando su questa forza vogliamo diffondere un messaggio di vicinanza e impegno per la causa. Non solo ma vogliamo anche informare le persone sugli strumenti messi a disposizione per le donne vittime di violenza.
CNA, infatti, insieme al numero nazionale anti-violenza 1522, ha deciso di promuovere e sostenere uno strumento, semplice e veloce, in difesa di tutte le donne che si trovano in situazioni di emergenza, che subiscono molestie e sono vittime di violenza di genere. L’app Hands off, infatti, è stata ideata per fornire assistenza immediata alle vittime di violenza e una delle sue principali funzioni è proprio il riconoscimento vocale.
Cosa può fare l’app?:
- Fa suonare il tuo dispositivo per attirare l’attenzione di chi ti è attorno;
- Fa partire una chiamata verso il tuo contatto di emergenza;
- Segnala la tua posizione alle persone che arrivano in tuo soccorso.
L’app può essere scaricata qui qui: https://su.cna.it/grida-aiuto
È necessario, però, ricordare come la violenza sia un fenomeno complesso e dalle molte sfaccettature. Infatti la violenza sulle donne non solo si manifesta con quella più eclatante e drammatica della violenza fisica (fino al femminicidio), ma anche in modo più subdolo e invisibile con la violenza psicologica e la violenza economica. Situazioni che, purtroppo, si possono verificare trasversalmente in tutti gli ambiti di vita della vittima: dalla famiglia fino al contesto di lavoro.
Per questo, come sistema CNA, dobbiamo impegnarci per cambiare la cultura e il contesto sociale in cui siamo immersi, partendo proprio dal nostro ambito: cioè l’economia e le imprese. Una delle criticità maggiori, infatti, che sperimentano le donne vittime di violenza sta proprio nella fragilità finanziaria in cui spesso si trovano. Le ragioni di questa condizione sono diverse da caso a caso. Le principali, però, risiedono nel fatto che le donne che vogliono uscire da situazioni di violenza spesso devono abbandonare la propria casa, a volte anche la città in cui risiedono e lavorano. La ricerca di un nuovo lavoro, quindi, può essere ostacolata da interruzioni nella carriera professionale causate dalla violenza e dalle difficoltà legate al trauma emotivo. Non solo, ma gli abusanti (per esempio il partner) possono adottare proprio delle strategie di manipolazione economica per avere il controllo sulla partner.
La violenza economica, quindi, contribuisce a una dipendenza finanziaria e a una vulnerabilità economica che rendono difficile per le donne uscire da situazioni abusive. La creazione di reti di supporto, la consapevolezza pubblica e le politiche che affrontano la violenza economica sono cruciali per aiutare le donne a rompere il ciclo di abuso e raggiungere l’indipendenza economica.