Sintesi, preparazione e consapevolezza. Tre ingredienti fondamentali per sviluppare e migliorare le proprie capacità di public speaking, ovvero parlare in pubblico. Facciamo una precisazione, però, perché di fatto in pubblico parliamo ogni volta che comunichiamo all’esterno. Ovviamente, in questo caso, si intende un gruppo cospicuo di persone, oppure un contesto formale, magari di rappresentanza. Uno scoglio difficile per chiunque e a tutti sarà capitato di avere l’impulso di tirarsi indietro o di passare la notte in bianco prima dell’evento.
Ma allenamento, alcune strategie e tanta pazienza con sé stessi sono le basi su cui costruire il proprio stile comunicativo. Suggerimenti “del mestiere” affrontati mercoledì 12 aprile al The social hub di Bologna con il laboratorio Parliamoci chiaro! Il public speaking digitale per l’empowerment dell’imprenditoria femminile a cura della psicologa Chiara Volpicelli, consulente formatrice di Homus, e organizzato da CNA impresa donna Emilia-Romagna in collaborazione con CNA HUB 4.0.
“Sostenere e formare tutte le imprenditrici sul tema del public speaking, è necessario. Le donne devono essere sempre più consapevoli dell’importanza della comunicazione e servono esempi e figure di riferimento autorevoli anche per ispirare e formare le imprenditrici più giovani”, puntualizza Volpicelli.
In un mondo in cui la comunicazione, amplificata dai contesti social, attiva dinamiche, realtà, fenomeni di fellowship, casi di mediatici, sapere gestire la presenza e l’arte di comunicare diventa fondamentale per rappresentare l’opportunità economica che lo sviluppo dell’imprenditoria femminile rappresenta per tutti.
È importante porsi alcune domande fondamentali prima di presentarsi davanti al pubblico e, chiaramente, più ci si prepara più si ha dimestichezza. Queste domande preliminari servono a chiarire i nostri obiettivi e quindi a ritagliare il discorso in base al nostro pubblico di riferimento. E a modulare, di conseguenza, sia la struttura del discorso (inizio, svolgimento, conclusione) che il linguaggio, così come la postura e l’immagine che vogliamo dare. È un pubblico formale? Oppure è un contesto informale dove ci si può permettere più libertà? Quali valori si vogliono trasmettere e come?
A volte, però, la preparazione non basta. A volte, bisogna confrontarsi con un personale senso di inadeguatezza, una bassa autostima ed esperienze negative (o interpretate in modo negativo) che possono avere creato e aumentato l’ansia da prestazione. Che fare in questi casi? Innanzitutto, ricordarsi che parlare in pubblico, come molte cose, si impara esercitandosi e ogni occasione può essere un allenamento. Inoltre, proprio come non sgrideremmo un bambino piccolo che cade mentre impara ad andare in bicicletta, allo stesso modo bisogna anche essere pazienti e gentili con sé stessi. Abbiamo sbagliato il nostro approccio? Ci siamo lasciati trascinare in una discussione poco proficua e abbiamo perso di vista il nostro obiettivo? Teniamolo presente, ma non colpevolizziamoci: succede a tutti, anche ai migliori.
Per questo motivo, dopo una prima parte teorica, la giornata è stata dedicata all’allenamento con dei laboratori pratici in cui le imprenditrici di CNA hanno potuto sperimentarsi, mettersi alla prova e ri-vedersi in modo da “correggere il tiro”. Perché soprattutto le donne, tanto più se imprenditrici, non possono prescindere da un’abilità fondamentale come quella del parlare in pubblico.
Questa iniziativa è rivolta proprio a sviluppare l’empowerment femminile per dare esempi, fiducia e punti di riferimento alle nuove e vecchie generazioni sulla possibilità di raggiungere una reale equità di genere anche nel nostro paese, come previsto dai dettami della Strategia della Parità di Genere Europea e Italiana, ma anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come obiettivo trasversale alle varie misure in esso contenute.
Più di 1,3 milioni di imprenditrici Italiane hanno avuto la capacità di trasformare le proprie idee in realtà, dando vita a organizzazioni e storie molto importanti nel panorama economico e imprenditoriale italiano, ma c’è ancora molto su cui lavorare e CNA impresa donna Emilia-Romagna ha deciso di accettare la sfida e, con lei, le associate che si mettono in discussione per imparare, conoscere e migliorare.
L’intervento della presidentessa di CNA Impresa Donna Emilia-Romagna Paola Ligabue:
La responsabile di CNA Impresa Donna Emilia-Romagna Stefania Gamberini commenta il workshop:
Le parole della psicologa e coach Chiara Volpicelli: