La ripresa è ancora lontana, ma la crisi sta rallentando. Le piccole imprese dell’Emilia Romagna stanno ancora soffrendo, ma i primi dati positivi cominciano ad emergere: il calo del fatturato sta frenando, il fatturato estero è in forte crescita, diversi settori (alimentare, moda, costruzioni, servizi alla persona) hanno diminuito le perdite.

 

Troppo presto per dire che la crisi sta finendo, ma comunque concreti segnali di speranza per un’inversione di tendenza che sembra essere in atto. Insomma una piccola luce in fondo al tunnel comincia ad intravvedersi.

 

E’ questa la sintesi dell’analisi congiunturale sull’Osservatorio TrendER per il secondo semestre 2014, presentata oggi in un convegno da CNA Emilia Romagna presso la Federazione BCC Emilia Romagna a Bologna.

 

TrendER, ricordiamo, è
l’Osservatorio regionale realizzato da Cna Emilia Romagna e Federazione delle
Banche di Credito Cooperativo che analizza le imprese in regione con meno di 20
dipendenti. Secondo la rilevazione sul secondo semestre 2014, il fatturato
complessivo
 ha continuato a
calare ma a ritmo decrescente (-8,6% nel primo semestre, -7,7% nel secondo)
mentre la componente estera ha dato buoni segnali
prendendo a crescere a ritmo sostenuto nel secondo semestre (+26,1%). La
performance della componente per conto terzi (-8,5%) che da quattro
semestri è più sfavorevole di quella complessiva, indica da un lato che le
relazioni di committenza hanno perso un ruolo trainante, dall’altro che il conto
proprio
costituisce ormai una risposta più efficace per combattere la
crisi di domanda.

 

L’analisi per trimestre mostra un alleggerimento
della crisi tra il terzo e il quarto trimestre
2014 per il fatturato:
si passa da una diminuzione tendenziale del -12,2% nel terzo trimestre ad una
del -3,8% nel quarto. Il fatturato estero rafforza la crescita nonostante che
il suo peso sul totale (sopra il 4% per il manifatturiero) sia ancora esiguo. Anche
le prime indicazioni sul primo trimestre 2015 confermano questa tendenza.

 

Tra le manifatture, solo per gli alimentari
si registra una tenuta del fatturato (-0,3%) e un netto miglioramento rispetto
alle precedenti performances; la meccanica registra la caduta più
decisa (– 11,3%), seguito dal sistema moda (-9,1%) che comunque
rallenta le perdite e dal legno mobile (-6,9%); il 2014 si
conferma un anno di svolta per la meccanica, che perde la connotazione
di settore più vitale della micro e piccola impresa regionale (ha guidato la
ripresa del 2010 – 2011). 

 

Nell’ambito dei servizi, le riparazioni
dei veicoli
 perdono ancora una
volta oltre il 7%, i trasporti aumentano la perdita al
6,7%, i servizi a persone e famiglie perdono “solo” il 3,2%
migliorando rispetto alle precedenti rilevazioni. Le costruzioni  segnano un -6,7% migliore però dei dati 2013
(-10%).

 

Le dinamiche del fatturato di fine
2014 sono positive per le micro e piccole imprese delle aree provinciali di Modena
(+4,0 %) e di
Rimini (+6,2%). Per tre territori provinciali le perdite sono a
doppia cifra: per la provincia di Piacenza la diminuzione tendenziale
del fatturato nel secondo semestre 2014 è pari a -12,7%; per quella di Reggio
Emilia
: -14,1%; per quella di Bologna: -15,2%. Ravenna
segna un -9,8%, Ferrara perde il -8,3%, Forlì-Cesena  scende del -7,7%, Parma  cala del -4,3%

 

“Da
questa nostra indagine – ha commentato Paolo Govoni, Presidente Cna Emilia Romagna
– comincia ad emergere qualche aspetto positivo come non ricordavamo da tempo.
Soprattutto si evidenzia finalmente un’inversione di tendenza. Sarebbe però un
errore pensare che la ripresa possa arrivare spontaneamente. C’è ancora molto
lavoro da fare per Cna a fianco delle sue imprese, occorre che la politica e le
Amministrazioni agiscano per sostenere l’imprenditoria: agevolando l’accesso al
credito, semplificando la burocrazia, favorendo l’innovazione delle piccole
imprese, regolando un mercato degli appalti che non penalizzi i piccoli”.

 

Provincia
di Parma – 
La
congiuntura provinciale


 

Prosegue,
seppur rallentando, il processo di ridimensionamento del fatturato (-4,3%
quello complessivo), più marcato per la componente interna (-4,8%) e per il
conto terzi (-5,2%). Sono in ulteriore calo anche le principali voci di spesa
ma, anche in tal caso, il ritmo di ridimensionamento rallenta. Continuano a
crescere, invece le spese per assicurazioni.  

E’
la perdita di fatturato delle costruzioni (-11,5%) che porta in negativo la
dinamica del fatturato complessivo; difatti, mentre il manifatturiero registra
una dinamica stazionaria (che interrompe una serie di tre semestri decisamente
in negativo) il terziario registra, all’opposto, una leggera crescita di
fatturato (+0,3%). Tra le attività del manifatturiero, mentre sembrano giunte a
termine le difficoltà della meccanica (-0,9%), resta sostanzialmente
stazionario il fatturato del legno-mobile (-0,2% dopo il +15,6% del primo
semestre).


Nel
terziario, è importante rilevare la positiva inversione di tendenza per il
fatturato dei settori trasporti (+8,4% dopo due semestri negativi) mentre si
aggrava il ridimensionamento del giro d’affari per le autoriparazioni (da -5,6%
a -13,4%) e torna a calare il fatturato dei servizi a famiglie e persone (-7,4%
dopo +4,4% del primo semestre 2014). 

 

Fonte: CNA Emilia Romagna


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