UNATRAS ha inviato alla Commissione di Garanzia la proclamazione del fermo dei servizi di autotrasporto dal 6 al 9 Agosto 2018. La proclamazione si è resa necessaria poiché non c’è traccia del comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate che deve ufficializzare gli importi da utilizzare per le deduzioni forfetarie.

 

Senza le agevolazioni delle deduzioni forfetarie,
ovvero con importi inferiori a quelli stabiliti lo scorso anno (17, 85 e 51,00
euro), il Governo rischia di dare
il colpo di grazia a questo settore che da anni versa in gravi difficoltà.

 

Nei dieci anni di congiuntura economica (2008 – 2017),
hanno cessato 26.946 imprese. Il settore è costretto a sostenere delle spese
vertiginose, soprattutto per il  costo del lavoro e per l’acquisto
del gasolio.

 

In merito ai salari minimi, l’Europa è divisa in tre
gruppi: il primo, a cui appartengono i Paesi dell’Est, dove non
si raggiungono 500 euro al mese – il secondo, costituito
da Paesi del Sud UE con salari compresi tra 5oo e 1.000
euro – il terzo che comprende i Paesi dell’Ovest e del Nord
UE dove le retribuzioni minime sono ben al di sopra di 1.000 euro al
mese.

 

L’Italia, non ha un salario minimo ma,
secondo un’indagine dello studio legale Rota Porta pubblicato
nel 2014 sul Sole 24 Ore si evince che in Italia
è intorno ai 1.141,33 euro per il
settore dell’abbigliamento, 1.204,84 per l’agricoltura, 1.233,16
per l’alberghiero, 1.266,57 per l’industria metalmeccanica,,1.313,23 per
l’edilizia, 1.420,78 per l’alimentare e 1.800,52 per il credito.

 

Stando a queste soglie, la media del salario minimo
italiano (considerati almeno questi settori) si aggirerebbe sui 1.340
EURO (dato 2014).

 

Nel mese di maggio 2018, l’Italia ha raggiunto
il poco invidiabile primato del secondo posto nella classifica dei
prezzi di gasolio alla pompa più alti d’Europa; prima di lei solo la Svezia.

 

Inoltre, sempre in Italia, nonostante il costo
industriale del gasolio sia in linea con gran parte dei Paesi europei (11°
posto, in ordine crescente di  costo industriale del
gasolio), tassazione ed accise incidono sul prezzo alla pompa per  il
59,19% e le assegnano, anche in questo caso, il secondo posto per
maggiori imposte applicate, prima di lei solo il Regio Unito.  

 

Con queste differenze non c’è partita. se a questo
aggiungiamo l’assenza delle agevolazioni  previste per il settore,
l’autotrasporto italiano collassa! 
Per questo motivo, constatando la completa indifferenza
del Governo che neppure convoca un tavolo per avviare un confronto sui problemi
della categoria, tutte le sigle aderenti ad UNATRAS hanno sottoscritto ed
inviato, in data odierna, la proclamazione del fermo nazionale dei servizi di
autotrasporto che verrà effettuato dal 6 al 9 agosto.

 

In allegato la lettera inviata da UNATRAS.