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    Centri di revisione: le richieste di CNA alla Motorizzazione

    4 Giugno 2025

    La sicurezza sulle strade italiane passa anche per le officine di revisione, ma il settore si trova ad affrontare sfide economiche e operative che ne minacciano la sopravvivenza. È questo il messaggio inviato da CNA Meccatronici, alla Direzione Generale della Motorizzazione a seguito del convegno organizzato da Egaf “Revisioni veicoli in Italia: oggi e domani” tenutosi ad Autopromotec.

    “I Centri di Revisione Privati sono il braccio operativo della sicurezza stradale,” sostiene il presidente nazionale CNA Meccatronici, Francesco Circosta. “Ogni anno, milioni di veicoli transitano nelle nostre officine per controlli rigorosi. Siamo imprese private, ma la nostra funzione è intrinsecamente pubblica, fornendo un servizio di certificazione essenziale per la collettività.”

    CNA Meccatronici mette in evidenza le criticità urgenti che affliggono il settore delle revisioni veicoli, proponendo soluzioni concrete per garantirne un futuro di qualità e sicurezza. Il fulcro del problema è la sostenibilità economica: la tariffa, stagnante ai valori del 2004 e brutalmente erosa dall’inflazione, ha causato una perdita di quasi 10 euro per revisione dal 2021. Nonostante i Centri generino centinaia di milioni di euro per lo Stato senza costi diretti, il bilancio copre a malapena le spese, impedendo investimenti in tecnologie e formazione.

    CNA chiede un adeguamento automatico della tariffa all’indice Istat, con recupero del valore pregresso, condizione imprescindibile per la sopravvivenza.

    Questa insostenibilità si ripercuote sul capitale umano: la difficoltà di reperire e formare nuovi ispettori minaccia il ricambio generazionale, a causa di percorsi formativi onerosi e prove d’esame problematiche. La proposta di CNA è pragmatica: spostare il requisito triennale di esperienza a dopo l’esame e prima dell’iscrizione al RUI (riducendolo a 12-18 mesi), e semplificare le domande d’esame per attrarre nuove leve.

    L’eccellenza operativa è un obiettivo condiviso, come l’introduzione della certificazione Iso 17020. Tuttavia, preoccupa un potenziale aumento significativo dei costi delle tarature annuali che, senza adeguato riconoscimento in tariffa, sarebbe un onere insostenibile. Un settore finanziariamente sano è l’unico in grado di innovare e affrontare le sfide dei veicoli di nuova generazione (elettrici, ibridi, ADAS), che richiedono ingenti investimenti.

    Infine, per garantire flessibilità e integrità, CNA si oppone fermamente a modelli di “sostituto” a partita Iva svincolati dall’azienda, poiché diluirebbero responsabilità e comprometterebbero la qualità del servizio. È cruciale esplorare soluzioni che mantengano la piena responsabilità del Centro e dell’ispettore.

    In sintesi, per un domani di qualità, sicurezza e innovazione, è impellente un’azione che ripristini la sostenibilità economica del settore, permettendo investimenti in capitale umano e tecnologia, e salvaguardando l’integrità operativa di un servizio essenziale per la sicurezza stradale.

    CNA ha riaffermato la propria piena disponibilità a un dialogo costruttivo e a un impegno congiunto con tutti gli stakeholder – associazioni, istituzioni. Nonostante la presenza di qualificati funzionari del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, CNA non ha potuto fare a meno di rammaricarsi per l’assenza all’incontro dei vertici della Direzione Generale per la Motorizzazione del Ministero, auspicando un confronto ancora più incisivo con i massimi livelli decisionali per affrontare con la necessaria urgenza le criticità del settore e garantire ai Centri di Revisione il ruolo che meritano come pilastro fondamentale della sicurezza stradale del Paese.

     

     

    Tag:  Autopromotec,  Centri di Revisione,  Francesco Circosta,  ministero trasporti,  motorizzazione civile,  servizi alla comunità

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