Nei giorni scorsi si è svolto un incontro tra CNA Parma e il Direttore Generale della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA), il Dott. Paolo Cozzolino, sulla complessità dell’emergenza sanitaria relativa all’epidemia di peste suina e sulle azioni necessarie per contenerla.

Alla presenza del Presidente CNA Parma, Paolo Giuffredi e di Roberto Bianchi, rappresentante del Consiglio di Amministrazione di SSICA, il Dott. Cozzolino ha spiegato che la Peste Suina Africana (PSA) non rappresenta un pericolo per l’uomo, ma costituisce una minaccia gravissima per i suini domestici e selvatici. Con una mortalità che raggiunge il 90%, la malattia si distingue per l’assenza di un vaccino efficace, a causa della capacità del virus di mutare rapidamente e di rendere inefficaci gli anticorpi.

Attualmente, si registrano 2.492 casi in cinghiali e 31 focolai negli allevamenti di suini domestici. Per bloccare l’epidemia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda una rigorosa zonalizzazione del territorio in base alla presenza del virus.

Le misure previste dal Governo

Il Dott. Cozzolino ha sottolineato che l’ultima ordinanza governativa include tre linee d’azione principali:

  1. Zone di restrizione e depopolamento dei cinghiali, per contenere la diffusione del virus.
  2. Sorveglianza intensiva sui cinghiali e sugli allevamenti.
  3. Incremento della biosicurezza negli allevamenti, per impedire che il virus passi dal ciclo selvatico a quello domestico.

Il ruolo della SSICA nella lotta alla PSA

La Stazione Sperimentale è impegnata in prima linea attraverso un gruppo di lavoro statale che si occupa di:

  • Rilevare la presenza del virus nei prodotti di salumeria.
  • Valutare la persistenza del virus e testare trattamenti ad alta pressione per neutralizzarlo.
  • Fornire garanzie scientifiche e di tracciabilità ai mercati internazionali per prevenire la diffusione del virus nei paesi terzi.

Un importante progetto in fase di sviluppo è la creazione di un laboratorio di carni ad alto contenimento, denominato BLS3. Questa struttura sarà dotata di sistemi avanzati come aria filtrata, trattamento delle acque reflue, incenerimento dei sottoprodotti e rigidi controlli sugli operatori.

L’appello alla responsabilità collettiva

Nella parte conclusiva del suo intervento, il Dott. Cozzolino ha rivolto un appello a tutti gli attori coinvolti:

  • Raccogliere tempestivamente le carcasse degli animali infetti
  • Adottare accortezze da parte di cacciatori e allevatori, per evitare la propagazione del virus

Il Presidente Paolo Giuffredi nel ringraziare i presenti ha ribadito l’importanza di un’azione coordinata per proteggere il settore suinicolo e l’intero comparto agroalimentare. La Peste Suina Africana rappresenta una sfida complessa, ma affrontabile con il giusto equilibrio tra rigore, tecnologia e collaborazione.