Reti territoriali per l’occupazione giovanile, femminile e delle persone con disabilità
Giornata di riflessione a Palazzo del Governatore di Parma dal titolo Il futuro del lavoro tra innovazione e inclusione, sul tema del lavoro e sulle difficoltà di reperimento ed inserimento dei giovani nelle imprese.
In una cornice di pubblico ed istituzioni davvero numerosa si sono svolti i lavori dividendo i partecipanti in tre tavoli tematici: inserimento dei giovani, inserimento dei soggetti con disabilità, le esigenze di conciliazione per le donne.
Anche CNA Parma ha voluto garantire la sua presenza per indicare i bisogni delle piccole e medie imprese del territorio.
Sandra Rossi, Presidente CNA Impresa Donna, ha partecipato al tavolo di coordinamento all’interno dell’area 3 sul tema: “Progetto di vita: inclusione lavorativa delle persone con disabilità”. Sul tema dell’inclusione nell’ambito lavorativo si è confrontata con gli altri esponenti di tutte le Associazioni di Categoria, ed è emersa una grande disponibilità ed apertura su questo tema. Nel suo intervento, ha raccontato alcune delle attività svolte da CNA Parma in questi anni, per promuovere il benessere delle persone con disabilità, in primis citando un gruppo di palestre associate che, attraverso una danza inclusiva, hanno coinvolto ragazzi e ragazze con disabilità proponendo una visione dello sport accessibile a tutti. Ha inoltre ricordato l’esperienza di alcune nostre artigiane, che si sono messe a disposizione delle donne accolte all’interno del Centro Antiviolenza di Parma, nel reinserimento di alcune di loro attraverso laboratori sartoriali.
Sul tavolo “Le sfide del mercato del lavoro per le nuove generazioni: quali sono le priorità dei giovani?” è invece intervenuto Alessandro Ligabue, Presidente di CNA Industria, che ha parlato dell’importante lavoro con le scuole ed ha suggerito di coltivare l’ascolto dei giovani e delle loro motivazioni, più che fornire ricette pensate e volute da noi adulti. Inoltre ha sottolineato che, le imprese, devono diventare più flessibili ed accoglienti e i giovani devono però essere disponibili ad imparare; l’errore che negli anni i genitori hanno fatto, è stato quello di imporre percorsi di studio ai figli più per propri desideri che per volontà dei ragazzi di continuare negli studi e questo, oggi, crea l’assurda situazione di universitari disoccupati e di mancanza di personale per le imprese.