Una poltrona o una cabina anche per un giorno o due giorni a settimana. Purché dia l’opportunità a chi non può permettersi un proprio locale di lavorare in sicurezza e magari emergere dal lavoro nero. L’affitto di poltrona e cabina è uno strumento semplice, ma ancora poco diffuso in Italia.
Nasce nei saloni di acconciatura degli Stati Uniti con il nome di booth rental station e si diffonde in Europa, in particolare in Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Belgio. Anche in Italia, sin dal 2011 è possibile ricorrere a questa modalità operativa grazie ad un’iniziativa promossa dalla CNA con le altre associazioni datoriali e con le principali sigle sindacali.
Le formule sviluppate all’estero non sono interamente replicabili in Italia, poiché, al contrario di quanto accade in altri Paesi, nel nostro Paese non è ammesso che un salone di acconciatura o un centro estetico si avvalgano della collaborazione diretta e continuativa, nell’ambito della propria impresa, di un soggetto autonomo esterno (professionista), non iscritto presso la Camera di Commercio, in possesso unicamente della Partita Iva, anche se regolarmente abilitato all’esercizio della professione.
Concedere in affitto una parte del proprio salone di acconciatura o centro estetico può essere, quindi, una scelta vincente, ma bisogna tener conto che ci sono precise condizioni da rispettare: chi prende in locazione una parte dei locali, iniziando l’attività a sua volta diventa imprenditore, e come tale, deve adempiere a tutti gli obblighi amministrativi, fiscali e previdenziali.
Attraverso questo strumento è possibile concedere in uso un’area della propria attività ad un’altra impresa sprovvista di locali, ma con tutti i requisiti professionali richiesti, dietro pagamento di un corrispettivo.
Tra le parti dovrà essere sottoscritto un contratto nel quale vengono inserite le modalità di utilizzo degli spazi, le ripartizioni delle spese e i vincoli normativi e fiscali da rispettare.
In sostanza quindi si tratta di una forma di collaborazione tra imprese con alcuni importanti vantaggi: consente di ottimizzare la gestione aziendale, di eliminare una parte dei costi fissi e eventualmente di incrementare il livello qualitativo del servizio offerto. Può rappresentare una possibilità per tanti giovani che possono cominciare la loro attività d’impresa sostenendo costi di avvio molto più contenuti, infine può consentire di limitare il fenomeno dell’abusivismo offrendo a chi ancora non lo ha fatto la possibilità di mettersi in regola.
Per quanto riguarda, invece, i limiti dello strumento, questi riguardano alcune clausole in materia di diritto del lavoro, che sono tuttavia importanti per tutelare i lavoratori dipendenti e per consentire al datore di lavoro di dimostrare la natura genuina dell’affitto e superare la presunzione di lavoro subordinato.
Eccoli:
Limiti quantitativi di utilizzo dell’affitto di poltrona o cabina:
- Una poltrona o cabina per le imprese che hanno da 0 a 3 dipendenti
- Due poltrone o cabine per le imprese che hanno da 4 a 9 dipendenti
- Tre poltrone o cabine per le imprese che hanno più di 10 dipendenti
Inoltre, non è possibile affittare la poltrona o cabina:
- A chi non ha i requisiti professionali necessari per lo svolgimento dell’attività, compresi il possesso di Partita IVA e l’iscrizione alla Camera di Commercio;
- A chi ha lavorato all’interno dello stesso salone di acconciatura o centro estetico negli ultimi 5 anni, e per almeno 2 anni consecutivi in qualità di dipendente (sono esclusi gli apprendisti);
- Ai titolari di attività che abbiano effettuato un licenziamento negli ultimi 12 mesi, salvo nel caso in cui il licenziamento sia avvenuto per giusta causa, giustificato motivo soggettivo o nel caso di recesso dal contratto di apprendistato.
CNA Benessere e Sanità ha redatto la “Guida all’affitto di poltrona e cabina-Tutto quello che c’è da sapere”, che contiene tutte le indicazioni necessarie per l’utilizzo di questo strumento e che può essere richiesta a questo link.