Sostenibilità, un tema di cui si sta parlando molto e che coinvolge, oltre che il mondo finanziario, anche l’impresa, le istituzioni e il territorio. Dal 1° gennaio 2026, infatti, la redazione del Report di Sostenibilità, CSR (Corporate Sustainability Reporting), sarà un obbligo per tutte le aziende con più di 250 dipendenti e prossimamente anche le PMI dovranno uniformarsi a questa direttiva.

I temi della sostenibilità, ha affermato Lorenzo Sartori – che oggi sembrano aver segnato una tendenza, rappresentano in realtà una sfida epocale, trasversale e che avrà un impatto non solo sui modelli di business ma anche all’interno delle comunità e dei comportamenti individuali. Un impegno che per Emil Banca non è certo una novità, ma che porta avanti fin dalle sue origini e che si è evoluto nel tempo in un modello di fare impresa per rispondere ai bisogni, non solo finanziari, delle comunità di appartenenza e dei suoi stakeholders. Emil Banca, come banca del territorio, riconosce nelle Associazioni di Categoria come CNA Parma, con cui si è instaurata una solida collaborazione, i principali stakeholders che in questa fase di transizione ecologica, sociale e digitale, sono di grande rilevanza per supportare le piccole e medie imprese attraverso un’azione di rappresentanza. Attività che soprattutto durante la pandemia ha fatto riemergere le funzioni e le utilità dei corpi intermedi e del dialogo istituzionale.

Lo ha confermato anche il Direttore Andrea Allodi, secondo cui è fondamentale consolidare sempre di più il dialogo tra il sistema bancario e le imprese, una connessione che rappresenta un elemento di grande importanza culturale, prima ancora che economico e politico. Un’educazione finanziaria sostenibile è uno degli investimenti più di valore che un’azienda possa attuare per costruire una relazione positiva con le banche e accrescere la propria competitività sul mercato. Sensibilizzare le piccole e medie imprese sulle sfide e sulle opportunità connesse all’applicazione dei criteri ESG, sarà uno dei punti chiave su cui dovrà orientarsi l’attività di CNA a partire dal 2023. Molte imprese non sembrano ancora pronte e non dispongono di una struttura finanziaria adeguata a sostenere gli investimenti necessari per la transizione ambientale, sociale e di governance a cui saranno chiamate a confrontarsi. Potenziare l’attenzione su questi temi diventa assolutamente fondamentale per garantire lo sviluppo economico delle imprese in un futuro sempre più vicino e attuale.