La legge di Bilancio fissa la proroga al 30 settembre 2023, ma nel decreto Milleproroghe era stata fissata, ma poi cancellata, al 31 dicembre 2023. Proviamo a fare chiarezza.

Premessa: la Legge di Bilancio 2021 prevede per i beni ordinati nel 2022 e consegnati entro il 30 giugno 2023, qualora sia stato pagato un acconto del 20% e l’ordine risulti accettato dal venditore entro il 2022, delle aliquote agevolative pari al: 40% per gli investimenti in beni strumentali 4.0 fino a 2,5 milioni di Euro, del 20% per investimenti compresi tra 2,5 e 10 milioni di euro e del 10% per investimenti compresi tra 10 e 20 milioni di Euro.

Per gli investimenti effettuati dal 2023 invece, queste agevolazioni sono state riviste in ribasso dalla scorsa Legge di Bilancio, più specificatamente il 20% per gli investimenti in beni strumentali 4.0 fino a 2,5 milioni di Euro, del 10% per investimenti compresi tra 2,5 e 10 milioni di Euro e del 5% per investimenti compresi tra 10 e 20 milioni di Euro.

In questo contesto hanno un notevole impatto le dinamiche macroeconomiche che stanno allungando drasticamente i tempi di consegna dei macchinari, minando la possibilità per le imprese di concludere gli investimenti entro il 30 giugno 2023 con rischio di vedersi dimezzate le percentuali agevolative.

Per questo motivo sono state tante le parti che hanno richiesto a gran voce la proroga al 31 dicembre 2023. La confusione di questi giorni nasce dal fatto che la proroga sia stata prima inserita nella bozza del decreto Milleproroghe con data 31 dicembre 2023, e poi anche tramite emendamento nella Legge di Bilancio con la stessa data, venendo però respinto. Con altro emendamento viene poi inserito in Legge di Bilancio, con data però 30 settembre 2023.

A questo punto considerando che la Legge di Bilancio entrerebbe in vigore dopo il decreto Milleproroghe, in quest’ultimo è stata eliminata la proroga al 31 dicembre 2023 rendendo definitiva quella al 30 settembre 2023.

Una proroga di tre mesi non sarà probabilmente sufficiente ad accontentare tutti. Va detto che le possibilità normative per un’ulteriore proroga e per rimediare al pasticcio non mancano, pertanto ci auspichiamo un intervento per permettere alle imprese di chiudere gli investimenti e godere delle agevolazioni spettanti.

Per maggiori informazioni contattare gli uffici di PrefinaParma, la società di consulenza specializzata in accesso al credito e finanza agevolata del Gruppo CNA, al seguente riferimento:

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