È stato prorogato al 31 ottobre 2022 il termine ultimo per inviare all’Agenzia delle Entrate l’istanza per accedere al riversamento del credito d’imposta Ricerca e Sviluppo indebitamente fruito. Il pagamento dell’importo dovrà avvenire entro il 16 dicembre 2022 in unica soluzione, oppure in tre rate annuali di pari importo.
Come funziona la regolarizzazione
I soggetti che alla data del 22 ottobre 2021 hanno utilizzato in compensazione il credito d’imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo (art. 3 del D.L. n. 145/2013), possono effettuare il riversamento dell’importo del credito utilizzato, senza applicazione di sanzioni e interessi, qualora ritengano di averne fruito indebitamente.
Credito d’imposta R&S: dubbi interpretativi
L’art. 3, D.L. n. 145/2013 riconosce alle imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo un credito d’imposta del 25% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli stessi investimenti realizzati nei tre periodi d’imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015.
Le imprese, in questi anni, hanno incontrato molte difficoltà nell’individuare l’ambito oggettivo degli investimenti agevolabili.
Si è pertanto assistito ad un ampio contenzioso con l’Agenzia delle Entrate che ha spesso contestato l’applicazione dell’agevolazione e, di conseguenza, richiesto il riversamento del credito “indebito”, con l’applicazione di sanzioni ed interessi.
Le sanzioni previste
Secondo l’Agenzia delle Entrate, nel caso di utilizzo indebito del credito per spese di ricerca e sviluppo, “si configura un’ipotesi di utilizzo di un credito inesistente”.
Ne consegue l’applicabilità della sanzione prevista dall’art. 13, comma 5, D.Lgs. n. 471/1997, sanzione che varia dal 100 al 200 per cento del credito indebitamente utilizzato.
Alla sanzione monetaria si affianca una sanzione penale. L’art. 10-quater, comma 2, D.Lgs. n. 74/2000 che punisce con la reclusione da 1 anno e 6 mesi a 6 anni “chiunque non versa le somme dovute, utilizzando in compensazione crediti inesistenti per un importo annuo superiore ai cinquantamila Euro”. Il comma 1 dello stesso articolo sanziona con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque non versi le somme dovute, utilizzando in compensazione crediti non spettanti, per un importo annuo superiore a 50.000 Euro.
Come regolarizzare l’utilizzo indebito del credito
Per regolarizzare l’utilizzo indebito del credito senza l’applicazione di sanzioni e interessi, l’azienda dovrà riversare il credito goduto inviando apposita richiesta all’Agenzia delle Entrate entro il 30 settembre 2022, termine che il decreto Aiuti Ter proroga al 31 ottobre 2022.
Termine per il riversamento
L’importo della regolarizzazione deve essere riversato entro il 16 dicembre 2022 in unica soluzione, oppure in tre rate annuali di pari importo, da corrispondere entro il 16 dicembre 2022, 16 dicembre 2023 e 16 dicembre 2024, senza avvalersi della compensazione.
Il riversamento del credito d’imposta, in un’unica soluzione o a rate, è effettuato mediante modello F24.
Per maggiori informazioni rivolgersi a PrefinaParma, la società di consulenza specializzata in accesso al credito e finanza agevolata del Gruppo CNA Parma, al seguente riferimento:
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