Dopo la firma del Ministro delle Politiche agricole, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.168 del 20 luglio 2022 dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali il decreto 6 maggio 2022 per il sostegno alla transizione ecologica nel settore della ristorazione il DECRETO 6 maggio 2022 per il sostegno alla transizione ecologica nel settore della ristorazione.

L’intervento prevede uno stanziamento dedicato di 1 milione di euro – salvo integrazioni – per l’anno in corso e si rivolge alle imprese di ristorazione delle tradizioni nazionale e regionali, a quelle ricettive come agriturismi e simili e agli esercizi pubblici, come scuole e ospedali.

Al centro del provvedimento, la valorizzazione del patrimonio enogastronomico nazionale e regionale: i contributi infatti saranno erogati agli esercizi per aumentare l’offerta di prodotti alimentari tipici (PAT) nonché di prodotti ad indicazione geografica protetta  (DOP,  IGP  e  STG) e biologici.

Ma l’obiettivo è non solo sostenerne la diffusione, ma anche la conoscenza da parte dei consumatori.

Nello specifico gli incentivi sono destinati a:

  • imprese di ristorazione con somministrazione di pasti rientranti nella tradizione culinaria regionale e nazionale;
  • imprese ricettive, ivi inclusi gli agriturismi, con attività di somministrazione pasti rientranti nella tradizione culinaria regionale e nazionale;
  • pubblici esercizi, ivi incluse scuole ed ospedali, con attività di somministrazione.

Il fondo – secondo l’articolo 4 del decreto – sarà ripartito su base regionale: a ogni territorio verrà assegnata una percentuale. Ogni soggetto che presenterà domanda e sarà ritenuto ammissibile riceverà la stessa quota di finanziamento.  I criteri di assegnazione saranno il numero delle produzioni individuate presenti sul territorio regionale.

Su quali prodotti si focalizza il decreto per la ristorazione ecologica?

Il passaggio a una ristorazione ecologica è auspicato implementando le tradizioni locali e il km 0, con sovvenzioni per gli esercizi che distribuiscono in particolare i prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT), i prodotti con denominazione di origine protetta (DOP), di indicazione geografica protetta (IGP) e le specialità tradizionali garantite (STG).

I PAT sono stabiliti da un apposito elenco istituito dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali in accordo con le regioni. Sono appunto tutti i prodotti caratterizzati da un legame con la storia e le tradizioni del proprio territorio, dal pomodorino del Vesuvio ai capperi siciliani al guanciale laziale.

I prodotti DOP sono invece quelli di origine protetta, come ad esempio il prosciutto di Parma, il pecorino sardo o la mozzarella di bufala campana, oltre ovviamente al Parmigiano Reggiano o il grana padano, mentre per Indicazione Geografica Protetta si intendono prelibatezze come il lardo di colonnata o il pomodoro di Pachino. Tra le Specialità Tradizionali Garantite invece, a livello internazionale, il nostro Paese è riconosciuto per la mozzarella, quanto la Spagna, per esempio, per lo Jamon serrano.