Il tema della transizione ecologica e del passaggio da un sistema produttivo intensivo ad un modello di sostenibilità ambientale e di ripresa economica green, al centro dell’attuale dibattito politico, è stato affrontato durante il convegno: “Transizione ecologica: le difficoltà e le opportunità per le PMI”, organizzato in occasione della 75^ Assemblea Annuale di CNA Parma, tenutasi ieri, martedì 30 novembre, presso la Sala Ipogea dell’Auditorium Paganini.

Il convegno è iniziato con i saluti iniziali di Michele Alinovi, Assessore alle Politiche di pianificazione e sviluppo del territorio del Comune di Parma che ha affermato: “Facciamo i complimenti a CNA Parma per questa iniziativa che mette al centro l’importante mondo delle piccole e medie imprese, parte fondamentale nelle sfide che il PNRR ci sottopone, anche sul tema della transizione ecologica. Il cancro della burocrazia è un fattore che potrebbe vanificare gli sforzi del mondo produttivo e degli enti pubblici. Per questo, come Amministrazione, a fronte del calo delle risorse umane in forza all’ente, riflesso di decisioni prese a livello nazionale, abbiamo puntato sulla digitalizzazione dei processi e abbiamo cercato, per quanto possibile, di rafforzare i settori tecnici dello Sportello Unico Attività Produttive almeno sul tema bonus 110%. Stiamo lavorando anche a semplificazioni normative ed in questa direzione, ad esempio, va anche la variante del Regolamento Urbanistico Edilizio che verrà approvata in Consiglio Comunale il 13 dicembre. Sempre sul fronte della transizione ecologica e del PNRR, l’Amministrazione Comunale sta realizzando significativi investimenti sul tema della riqualificazione energetica nell’ambito, per fare qualche esempio, del comparto scolastico, del trasporto pubblico e dell’illuminazione cittadina. Senza dimenticare che abbiamo inoltre ottenuto significativi finanziamenti in tema di housing sociale e rigenerazione urbana legati a Pinqua – Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare, primo bando significativo finanziato con il PNRR. Si tratta di un intervento significativo di riqualificazione urbana che coniuga sostenibilità ambientale e sociale per migliorare il benessere della nostra comunità.

I saluti sono poi proseguiti con l’introduzione di Paolo Giuffredi, Presidente di CNA Parma, che dopo avere dato il benvenuto ad Autorità e Imprenditori ha dichiarato: “Una trasformazione che nasce dall’esigenza forte e urgente di contenere il cambiamento climatico e il consumo di risorse, ma che di fatto si scontra ancora con un percorso politico e normativo tortuoso e molto spesso frutto di compromessi. Siamo di fronte ad un cambiamento epocale e molto complesso: le stesse diverse interpretazioni sull’esito dell’incontro COP26 di Glasgow dimostrano un variegato scenario di posizioni ed attese. Il PNRR (Piano nazionale ripresa e resilienza) italiano ha destinato quasi 70 miliardi di euro alla «Rivoluzione verde e transizione ecologica» e la sfida che ci attende è capire come realizzare un volume di investimenti senza precedenti e riportare l’Italia in rotta con i nuovi e più sfidanti obiettivi climatici”. Al termine, un breve intervento di Alessandro Sassi, Amministratore Delegato di Assicoop Emilia Nord, sponsor dell’iniziativa, ha dato il via al convegno.

Successivamente, sono stati avviati i lavori con l’illustrazione di due indagini realizzate da CNA Nazionale, dal titolo: “Non senza le PMI – Il ruolo delle piccole e medie imprese nella transizione energetica dell’Italia”, a cura di Barbara Gatto, Resp. Dipartimento Politiche Ambientali e “La transizione ecologica nella selva oscura della burocrazia”, a cura di Marco Capozi, Resp. Dipartimento Relazioni Istituzionali e Affari Legislativi. All’interno della prima presentazione, la Dott.ssa Barbara Gatto ha spiegato che l’indagine, che ha coinvolto un campione di oltre 1000 imprese, per l’80% microimprese, si articola in due sezioni. La prima sezione presenta una prima ricostruzione delle emissioni di CO2 delle PMI manifatturiere e delle costruzioni in Italia, con una prima stima per settore dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 ad essi connesse. La seconda sezione presenta i risultati di alcune indagini svolte sugli associati di CNA. Una prima survey ha riguardato la realizzazione di interventi di efficienza energetica e di fonti rinnovabili di energia da parte delle PMI e l’eventuale ricorso a incentivi o strumenti di sostegno. Una seconda indagine ha poi approfondito quattro mestieri target per CNA, Pastai, Acconciatori, Finissaggio tessuti e Autoriparatori, per individuarne i profili energetici e alcuni suggerimenti per la loro decarbonizzazione.

In seguito, dall’illustrazione dell’analisi realizzata dall’Osservatorio CNA “Comune che vai burocrazia che trovi”, il Dott. Capozi ha evidenziato come i tempi della burocrazia siano molto più lenti di quelli immaginati per la transizione ecologica. In linea generale, si riscontra ancora una PA a due velocità, fatta di ritardi, inefficienze e troppi enti coinvolti, che non dà risposte univoche. Accanto a questa, alcune best practice di Comuni che hanno messo a punto le loro procedure per snellire il valoro burocratico delle imprese. L’indagine conferma ancora una burocrazia difensiva, che chiede lo stesso documento in formato digitale e cartaceo, che allunga i tempi per l’entrata in vigore delle nuove misure per non sbagliare per primo e non agisce esprimendo parere se non dopo aver acquisito un surplus di pareri e documentazioni esplicite, preferendo comunque richiedere all’utente anche quegli atti e documenti che potrebbero essere reperiti in banche dati in uso da altre PA o addirittura un altro ufficio dello stesso ente.

La seconda parte è poi proseguita con una conversazione condotta dalla giornalista Ilaria Notari, entrando nel vivo di uno stimolante confronto tra gli ospiti presenti: Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia Romagna, Luca Lombroso, meteorologo e divulgatore ambientale, Fabrizio Storti, Pro Rettore Università di Parma, Daniele Vaccarino, Presidente CNA Nazionale e Andrea Barbabella, Resp. Energia della Fondazione Sviluppo Sostenibile che ha partecipato in collegamento video. Il Presidente Stefano Bonaccini ha evidenziato come “la vitalità delle piccole e medie imprese è e resta una caratteristica imprescindibile della ripartenza economica che la nostra regione sta vivendo dopo il periodo pandemico. D’altronde, le PMI rappresentano la spina dorsale del nostro tessuto imprenditoriale. Transizione ecologica e digitale sono le priorità che abbiamo individuato anche all’interno del Patto regionale per il Lavoro e per il Clima, convinti che non siano in contrapposizione, bensì una grande occasione di crescita, sviluppo e creazione di nuovi posti di lavoro di qualità. Un processo che va accompagnato con uno snellimento delle regole, come confermato dal recente Patto per la Semplificazione firmato poche settimane fa in Emilia-Romagna”.

In seguito, la conduttrice Ilaria Notari ha passato la parola a Luca Lombroso, Meteorologo e divulgatore ambientale, il quale ha affermato che “sostenibilità ambientale e transizione ecologica nel mondo dell’impresa rappresentano non solo un connubio possibile, ma soprattutto necessario e già in atto, confermato durante COP 26, dove gli aiuti principali non sono venuti solo direttamente dagli Stati, ma soprattutto da Regioni, Comuni, Imprese, dal mondo del Terzo Settore e dalla società civile. In un’ottica di transizione post carbon è assolutamente necessario salire a bordo e non perdere il treno del cambiamento, perché poi non passerà più”.

Successivamente, la parola è passata a Fabrizio Storti, Pro Rettore dell’Università di Parma che ha affermato: “Quello della sostenibilità è uno dei grandi temi del nostro tempo. Forse davvero “il” grande tema: è la sfida dei nostri anni, quella cui tutti dobbiamo concorrere. Le istituzioni, i cittadini ciascuno per la propria parte, e naturalmente il mondo produttivo, che nella transizione ecologica trova una vera e propria necessità per guardare a un futuro che sia davvero di sviluppo. Noi come Università stiamo lavorando intensamente in questa chiave, in tutti gli ambiti in cui è possibile”.

In collegamento video è poi intervenuto Andrea Barbabella, Resp. Energia della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, il quale ha coordinato le attività di ricerca nella realizzazione dello studio poco prima presentato, dal titolo: “Non senza le PMI” e che ha evidenziato come le piccole e medie imprese sono il cuore del tessuto economico italiano e per questo l’Italia non potrà raggiungere i suoi obiettivi climatici senza coinvolgere pienamente le PMI nella transizione energetica del Paese. Allo stato attuale, però, la capacità di coinvolgimento delle PMI nella strada per la neutralità climatica appare ancora ostacolata da diversi fattori, in quanto manca un quadro conoscitivo adeguato per identificare il peso e i potenziali delle PMI in termini di   riduzione delle emissioni.

Al termine, ha poi preso la parola Daniele Vaccarino, Presidente di CNA Nazionale che ha affermato: “Se vogliamo centrare gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni è necessario uno sforzo complessivo che deve coinvolgere le PMI. Per valorizzarne il potenziale serve un contesto più favorevole, abbattendo le barriere burocratiche e normative e sostenendo gli investimenti con misure maggiormente tarate sulla dimensione di impresa. Le nostre analisi su burocrazia e transizione green indicano le criticità e suggeriscono le soluzioni”.

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