Il DDL per l’artigianato artistico è un’occasione per costituire un organico assetto di regole in materia di artigianato artistico e tradizionale
La proposta di legge 2117 “Misure per la tutela e lo sviluppo dell’artigianato nella sua espressione territoriale, artistica e tradizionale” provvedimento che è stato possibile grazie all’unità di tutte le forze politiche nella sottoscrizione della proposta, punta alla valorizzazione e al rilancio dell’artigianato artistico-tradizionale, cogliendo e cercando di superare alcune criticità, infaustamente accentuate dall’emergenza Covid19.
L’articolo 45 della Costituzione già dispone come la legge debba provvedere «alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato». Il proposito dei Padri Costituenti era quello di attribuire all’artigianato un ruolo privilegiato all’interno del nostro ordinamento: più ampio e maggiormente tutelato rispetto alle altre libertà economiche, ma non con una visione corporativa.
Il settore riveste, tuttora, un ruolo non secondario nell’ambito dell’artigianato e, più in generale, dell’economia italiana. Nel 2019 le imprese artigiane operanti nel campo dell’artigianato artistico e tradizionale hanno toccato quota 65 mila unità, impiegando oltre 150 mila addetti. Ma non è tutto, poiché il riferimento è ad un insieme di attività che, al di là dell’apporto recato al sistema economico, rappresentano un indubbio presidio di socialità, oltreché un sicuro fattore di promozione per i tanti territori contrassegnati dall’esperienza artigiana artistico-tradizionale.
A causa dell’integrale arresto della filiera degli eventi e della consistente contrazione subita dai flussi turistici, la tenuta del comparto è stata messa duramente alla prova in questi lunghissimi mesi.
Licenziare in questo preciso momento un pacchetto di misure idoneo a conferire protezione e prospettiva ad una nervatura fondamentale del circuito economico italiano può significare molto, a tal fine sono state individuate tra le altre:
misure e incentivi fiscali
– cedolare secca sul reddito da locazione di immobili adibiti a laboratori per arti e mestieri;
– beneficio fiscale per le locazioni degli immobili a uso commerciale per cercare di risolvere il problema della desertificazione dei centri urbani;
– sgravio contributivo totale per l’intera durata del contratto di apprendistato professionalizzante;
– Possibilità di portare in deduzione dal reddito d’impresa un importo pari al 150% dell’ammontare della retribuzione lorda; Regime agevolativo di neutralità fiscale (assenza di tassazione delle plusvalenze) in caso di cessione di azienda a titolo oneroso.
L’artigianato è scuola e futuro
La scuola secondaria di secondo grado dovrebbe poter ospitare in maniera sistematica l’insegnamento dei maestri artigiani o di mestiere. L’istruzione artistica e professionale richiede un supplemento pratico di formazione, tale da poter stimolare e accrescere nei discenti la consapevolezza circa il lavoro di domani.
È necessario assicurare la trasmissione intergenerazionale del saper fare artigiano, promuovere le condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro delle nuove generazioni e accrescere le opportunità di partecipazione dei giovani all’organizzazione economica del Paese.
misure per la formazione e la crescita delle nuove generazioni:
– l’intendimento di assicurare la trasmissione intergenerazionale del saper fare artigiano tramite il riconoscimento della qualifica di bottega-scuola in capo a quelle imprese operanti nell’artistico e tradizionale, il cui titolare (ovvero un socio) disponga del titolo di maestro artigiano o di mestiere;
– il disciplinamento di attività di didattica laboratoriale all’interno di licei artistici e istituti professionali, in modo che sia disposto il coinvolgimento e il relativo affiancamento al personale docente dei maestri artigiani.
L’Artigianato non è hobby: necessario definire i confini per salvaguardare il lavoro
Il DDL sottolinea inoltre la volontà forte di regolamentare il cosiddetto hobbismo, allo stato delle cose un fenomeno suscettibile di inficiare la concorrenzialità del mercato attraverso la commercializzazione non professionale di manufatti di scarso pregio artistico.
“Ringrazio CNA per l’appoggio, per le proposte e le idee che hanno portato alla scrittura dei contenuti di questo testo. Sarà molto importante in queste fasi l’azione di sensibilizzazione che la CNA potrà fare sui territori per poter accelerare il percorso di approvazione”. Ad affermarlo il senatore Stefano Collina nel suo intervento alla presidenza nazionale di CNA Artistico Tradizionale dedicata alla presentazione del disegno di legge. Collina ha poi sottolineato il legame del comparto dell’artigianato artistico tradizionale con i territori: “Questo DDL vuole porre elementi comuni che diano risposte di prospettiva a queste settore con tutte le sue specificità e anche a tutte le articolazioni che sono presenti nei territori.”
I contenuti del DDL sono quindi tuttora al centro del confronto che si sta sviluppando all’interno della Commissione Regionale dell’Artigianato dell’Emilia-Romagna, con l’obiettivo di individuarne una declinazione vicina alle specificità e alle esigenze espresse dalle imprese del nostro territorio.