L’ipotesi di rinnovo del CCNL per il settore dell’industria metalmeccanica e dell’installazione degli impianti – sottoscritta in data 5 febbraio 2021 con decorrenza dalla data di stipula 5 febbraio 2021 e validità fino al 30 giugno 2024, sia per la parte economica che per la parte normativa – prevedeva, per il mese di giugno 2021, due importanti scadenze: nuovo inquadramento e prima tranche di aumenti tabellari.

L’intesa per esplicare i propri effetti rispetto ai rapporti di lavoro era però subordinata all’approvazione da parte dei lavoratori attraverso un percorso assembleare e referendario.

In una nota congiunta le organizzazioni sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil hanno reso noto che, l’ipotesi di rinnovo è stata approvata a larga maggioranza dai lavoratori che hanno partecipato alla consultazione, per tanto le scadenze saranno esecutive, come previsto, dal mese di giugno 2021.

NUOVO INQUADRAMENTO

Le Parti Sociali hanno previsto una riforma del sistema di classificazione articolata in 9 livelli (non più 10) ripartiti in 4 “campi di responsabilità di ruolo” ed in particolare: Ruoli operativi, Ruoli Tecnico Specifici, Ruoli Specialistici e Gestionali, Ruoli di Gestione del cambiamento e innovazione.

A far data dal 1° giugno 2021 è eliminata la prima categoria della vecchia classificazione. I lavoratori già in forza al 31 maggio 2021 e inquadrati in prima categoria sono riclassificati nel livello D1 a decorrere dal 1° giugno 2021.

Le nuove declaratorie, basate su sei criteri di professionalità, avranno decorrenza dal 1° giugno 2021. Il passaggio nei nuovi livelli di inquadramento avverrà, senza oneri per le imprese, mediante la sotto riportata tabella di conversione automatica:

VECCHI LIVELLI NUOVI LIVELLI DAL 01/06/2021
1 Eliminazione
2 D1
3 D2
3s C1
4 C2
5 C3
5S B1
6 B2
7 B3
8 A1

 

AUMENTI TABELLARI Dal punto di vista economico è previsto un aumento medio a regime di euro 112,00 lordi mensili al livello C3 (ex 5^ categoria) in quattro tranches:

25,00 euro da giugno 2021;
– 25,00 euro da giugno 2022;
– 27,00 euro da giugno 2023;
– 35,00 euro da giugno 2024.

Le Parti sociali non hanno previsto alcuna una tantum per il periodo pregresso.