CNA Benessere e Sanità di Parma ritiene sbagliata la scelta fatta nell’ultimo DPCM di escludere i servizi alla persona (acconciatura, estetica e similari) dalla possibilità di rimanere aperti anche in zona rossa, ovviamente ove scrupolosamente rispettosi dei protocolli di sicurezza validati anche dalle autorità sanitarie.
I risultati dell’ultima indagine INAIL confermano, se ancora ve ne fosse bisogno, che centri e saloni non sono mai stati una fonte diretta di contagio e gli stessi titolari sono andati incontro volontariamente a enormi spese aggiuntive, non riconosciute sufficientemente nei decreti di ristoro, per garantire il lavoro e la sicurezza di dipendenti e clienti.
Gianluca Avanzini, Presidente di CNA Benessere e Sanità di Parma ha affermato:
La lotta alla pandemia è stata e sarà sempre per noi una priorità e proprio perché vogliamo contribuire ad un ritorno alla normalità al più presto possibile, vogliamo lanciare un fortissimo grido d’allarme, perché la chiusura delle nostre attività in zona rossa procurerebbe inevitabilmente un aumento del lavoro nero e delle attività abusive da parte di quei soggetti non qualificati che si recano nelle case senza alcuna forma di igiene e di sicurezza. Contrastare l’abusivismo è fondamentale soprattutto in questa fase dell’emergenza sanitaria, perché questi fenomeni rischiano di causare ulteriori contagi e alimentare la diffusione del virus. Per questo facciamo appello alle forze dell’ordine perché venga fatto uno sforzo straordinario di controllo: ne va della salute di tutti noi e della sopravvivenza di tante imprese regolari.