Pmi e formazione: questo al centro della “Settimana europea delle competenze professionali” che si è aperta ieri. Un appuntamento con la formazione voluto dalla Commissione europea, in considerazione del difficile contesto sanitario, economico e sociale del Vecchio Continente. Nel comitato organizzatore, anche Ecipa CNA, che ha programmato il webinar della prima giornata, con altri organismi di formazione e ricerca a livello europeo.
Le nuove competenze
L’obiettivo è di rendere accessibili al partenariato sociale, alle istituzioni comunitarie e nazionali, nuove opportunità, buone pratiche nella formazione professionale e nelle “nuove competenze”, in particolare di quelle più appropriate per le pmi.
E proprio lo scambio di buone pratiche tra imprese, l’upskilling e il reskilling sono stati al centro dell’incontro. Nel corso del workshop, sono stati condivisi progetti e alcune esperienze concrete. Come ad esempio quella degli istituti tecnici di Carpi, che hanno dato vita al progetto Teamzeroc.
Patto europeo per le competenze per le pmi
Un’occasione per sensibilizzare le parti interessate a sostenere un “Patto europeo per le competenze” per rispondere in modo comune alle sfide che la pandemia ha imposto alle nostre società. Ai governi e alla stessa Unione europea è richiesto un nuovo approccio alle politiche industriali nell’attuale fase di transizione digitale ed ecologica.
Il workshop organizzato da Ecipa-CNA
Il workshop, che si conclude oggi, ha coinvolto ieri esponenti del mondo istituzionale europeo, tra cui Antonio Parenti, a capo della rappresentanza in Italia della Commissione europea e rappresentanti delle associazioni di piccole e medie imprese. Per CNA erano presenti Roberto Zani, presidente nazionale CNA Produzione e Claudio Cappellini, responsabile nazionale del dipartimento Politiche Comunitarie CNA.
Il VET
Il webinar è stata l’occasione per richiamare l’attenzione di tutti i partner al tema del Vocational Education and Training (VET), nell’ambito del progetto europeo “Erasmus Craft Vet net”, di cui Ecipa CNA è capofila.
I provider e le reti C-VET sono chiamati a rispondere alle esigenze dell’artigianato e delle pmi e alla richiesta in arrivo di tecnologie e modelli didattici innovativi per riqualificare o riqualificare, nel modo più efficiente, i dipendenti delle aziende che hanno bisogno di riposizionarsi in un ambiente sociale e un mercato diversi.
La condivisione delle buone pratiche
Nel corso dell’evento è emerso con chiarezza come oggi, più che mai, sia necessaria una risposta europea comune per favorire lo scambio di buone pratiche, così come di esperienze, nel campo della formazione, soprattutto digitale. “Innovazione” è oggi la parola d’ordine, per trovare un terreno comune a livello regionale, nazionale, europeo.
Un network europeo per la transizione verso il digitale
Ovvero: gli obiettivi del workshop aperto, saranno lo sviluppo di una strategia coerente verso l’effettiva transizione delle pmi e dell’artigianato nella nuova era digitale. Transizione che comprenderà ulteriori considerazioni ambientali e sanitarie, stabilendo allo stesso tempo una rete di cooperazione tra le controparti nazionali ed europee. Un network che fornirà utili spunti e raccomandazioni per la promozione di una politica di IFP (Istruzione e formazione professionale) comune e diversificata, basata sulle esigenze delle pmi in linea con le prerogative dell’economia e della società.
Formazione, lavoro e scuola
“Il Covid ha comportato un’accelerazione in un contesto che già richiedeva nuovi stimoli” ha detto Zani che ha portato la testimonianza del suo settore: “All’unione produzione fanno capo aziende di diversi tipi merceologici, il più significativo è il settore legato a meccanica e automotive. La trasformazione in atto ci coinvolgerà come imprese in un processo di radicale trasformazione. Ma in questo contesto il percorso scolastico non ci ha ancora consentito di avviare questo cambiamento”.
Il ruolo della Commissione europea
“È chiaro che l’impatto della pandemia sul mercato del lavoro è stato estremamente duro” ha detto Parenti. “E’ emerso chiaramente quanto il momento della formazione sia fondamentale per aggiornare le capacità. È il momento di trovare nuove strade. È importante usare questa esperienza per migliorare le capacità e le competenze digitali, necessarie quanto mai fino a ora. Ma soprattutto è necessario garantire che le persone possano essere formate”.
Il valore del remote learning
Il remote learning può essere un’occasione da sfruttare anche in futuro, ad esempio in caso di catastrofi naturali. Ecco perché la commissione europea ha tra i suoi obiettivi quello di sviluppare la digitalizzazione, ha sottolineato Parenti. “Potremo imparare molte lezioni da questa esperienza. Sarà importante migliore le competenze linguistiche, perché la formazione spesso avviene in una lingua diversa” ha concluso Parenti.
Il Covid, in questo contesto, è una lezione per il futuro. C’è una consapevolezza comune sul fatto che l’emergenza pandemica abbia fatto emergere la necessità di investire in formazione. Apprendimento, aggiornamento e crescita: sono queste le direttrici di oggi, ma saranno ancora più cruciali nel dopo-Covid.