Sul sito del Governo è stata pubblicata la seguente FAQ sul tema delle consegne a domicilio per le attività non alimentari:

I negozi e gli altri esercizi di commercio al dettaglio che vendono prodotti diversi da quelli alimentari o di prima necessità e che quindi sono temporaneamente chiusi al pubblico, possono proseguire le vendite effettuando consegne a domicilio?

Sì, è consentita la consegna dei prodotti a domicilio, nel rispetto dei requisiti igienico sanitari sia per il confezionamento che per il trasporto, ma con vendita a distanza senza riapertura del locale. Chi organizza le attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente o una cd. piattaforma – deve evitare che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro (i prodotti di prima necessità sono elencati nell’allegato 1 al Dpcm 11 marzo 2020).

Ne consegue che:

1.       La consegna al domicilio su ordinazione si configura come una diversa “modalità organizzativa di vendita” rispetto alla forma di vendita in negozio; detta modalità (consegna a domicilio su ordinazione) è consentita in questo periodo emergenziale anche alle attività di commercio al dettaglio chiuse alla clientela;  quindi non si ritiene necessaria una specifica procedura nè altro aggravamento burocratico (SCIA o altro).

2.      Dal momento che è ammessa la consegna a domicilio anche per attività chiuse,  si ritiene che il titolare dell’attività possa  recarsi in negozio/sede per organizzare e svolgere l’attività di consegna a domicilio su ordinazione, fermo restando che l’esercizio deve essere chiuso alla clientela.

Per maggiori informazioni, è possibile contattare:
Sonia Robuschi, Responsabile CNA Commercio e Turismo
E. srobuschi@cnaparma.it | T. 0521 227248

 

 

Photo by RoseBox رز باکس on Unsplash