Lo scorso venerdì 31 maggio, il
Presidente di CNA Parma, Paolo Giuffredi, è intervenuto al convegno “Novità e
prospettive della riforma della crisi e dell’insolvenza delle imprese”
.

 

Il seminario, al quale CNA Parma
ha garantito il patrocinio, è stato organizzato dallo Studio Legale Grimaldi con
il contributo di Intrum Italy (Intrum è il maggiore operatore mondiale di
servizi al credito), con la collaborazione della Camera di Commercio di Parma.

 

Alla mattinata seminariale hanno
partecipato numerosi esperti del diritto, come Bernardo Giorgio Mattarella
professore dell’Università LUISS e “of Counsel” di Grimaldi Studio Legale, Massimo
Montanari
, professore presso l’Università degli studi di Parma, gli
avvocati Angelo Zambelli e Davide Giorgio Contini co-managing partner di
Grimaldi studio legale, ma anche operatori del diritto che hanno preso parte ai
lavori della commissione Rordorf, che ha elaborato il nuovo codice, come Francesca
Mammone
, a lungo giudice nella nostra città e attualmente magistrato
addetto all’ufficio legislativo del Ministero di grazia e giustizia, e Vittorio
Zanichelli
, già presidente del tribunale di Modena e, prima ancora, giudice
presso il tribunale di Parma, in qualità di delegato ai fallimenti.

 

Al termine del panel di interventi si
è svolto un dibattito dal tema “Il nuovo Codice della Crisi come strumento
per identificare le imprese con un futuro ancora possibile attraverso procedure
di risanamento e come mezzo per tutelare e migliorare le aspettative di
recupero dei crediti
” moderato da Giovanni Negri de “Il Sole 24 Ore”
e a cui hanno preso parte Stefano Marchetti operation director di Intrum
Italia, Nicolino Cavalluzzo dello studio Cavalluzzo Rizzi Coldart, Andrea
Muti
di Unioncamere, Paolo Giuffredi di CNA, Tiziana Del Prete
di Grimaldi Studio Legale e Antonio Matonti di Confindustria.

 

Il Presidente Paolo Giuffredi nel
suo intervento ha sottolineato di valutare positivamente l’intento del
legislatore, che è quello di consentire una “diagnosi” precoce dello stato di
difficoltà, così da salvaguardare la continuità aziendale nell’interesse dei
soci ma soprattutto dei creditori, ma di essere preoccupato dal fatto che
rispetto alla previgente disciplina, sono stati drasticamente ridotti i limiti
dimensionali, superati i quali l’assemblea dei soci deve obbligatoriamente
provvedere alla nomina dell’organo di controllo.

 

Il Presidente Giuffredi ha
inoltre evidenziato che la riformulazione dell’art 2477 del Codice Civile avrà
un effetto immediato che sarà quello di aumentare sensibilmente il numero delle
società sottoposte all’obbligo di dotarsi di un organo di controllo o di un
revisore, perchè a differenza della precedente formulazione, il superamento anche
di un solo parametro (in precedenza due) farà scattare l’obbligo, e soprattutto
in considerazione del limite minimo occupazionale che scende da 50 a 10
dipendenti.

Uno
degli effetti paradossali della riforma,
ha sottolineato in conclusione
Giuffredi, è che saranno tenute alla
nomina dell’organo di controllo interno anche le imprese con un numero modesto
dipendenti, a prescindere da qualunque valutazione in ordine al fatturato o
all’attivo patrimoniale,  e ciò avrà come
conseguenza immediata per le srl e le cooperative un aumento della burocrazia e
degli oneri gestionali legati al compenso da corrispondere al professionista
incaricato della funzione di sindaco/revisore”.