Da anni, fra le varie “battaglie”
portate avanti da CNA, c’è quella della tassa sullo smaltimento dei rifiuti. Nel
2014, a livello nazionale, siamo riusciti a fare riconoscere al legislatore le
nostre ragioni. Nella legge 2 maggio 2014, n. 68, art. 1, comma 649, è citato
che:

“Nella
determinazione della superficie assoggettabile alla TARI non si tiene conto di
quella parte di essa ove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti
speciali, al cui smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie spese i
relativi produttori, a condizione che ne dimostrino l’avvenuto trattamento in
conformità alla normativa vigente.”

con questa norma, sostanzialmente, si inserisce
il criterio di
esclusione dall’applicazione della TARI, di tutte le
superfici “ove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali,
al cui smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie spese i relativi
produttori”
.

 

Tuttavia il
regolamento TARI del Comune di Fidenza, come quasi tutti i Comuni tranne rarissimi
casi, riporta semplicemente la seguente dicitura:

nell’obiettiva
difficoltà di individuare le superfici escluse dal tributo per la produzione di
rifiuti non assimilabili (qualora sia documentata la contestuale produzione di
rifiuti urbani o assimilati e di rifiuti speciali non assimilati o di sostanze
comunque non conferibili al pubblico servizio), la superficie imponibile è
calcolata forfettariamente, applicando all’intera superficie sulla quale è esercitata
l’attività, le percentuali di abbattimento indicate nel  seguente elenco:

laboratori di analisi,
radiologici, fotografici 20%

tipografie, stamperie,
incisioni, vetrerie 20%

laboratori artigianali,
autofficine meccaniche, elettriche, gommisti
e autocarrozzerie 20%

attività industriali 30%”

 

CNA ritiene che siano relativamente poche le
casistiche in cui “non sia oggettivamente possibile” individuare la superficie
non assoggettabile al tributo, perché in ogni attività è generalmente ben
distinta l’area della produzione da quelle degli uffici, spogliatoi, servizi,
ecc., ma il Comune deve comunque stabilire nel proprio regolamento come
individuare queste aree.

Volendo sperare che i Comuni adeguino velocemente i propri regolamenti,
nel frattempo, abbiamo chiesto di alzare quantomeno la percentuale di riduzione
forfettaria.

Venendo incontro alle nostre ripetute
richieste, nell’ultima riunione del Consiglio comunale di Fidenza, il Sindaco ha proposto, ed è stato approvato,
l’innalzamento della percentuale per tutte le categorie sopra riportate, dal
20% al 30%. Si
tratta almeno del riconoscimento delle nostre ragioni ed apprezziamo il passo
in avanti, tuttavia, non possiamo certo ritenerlo sufficiente e auspichiamo che
sia solo l’inizio di un percorso che porti ad eliminare un’incongruenza che, ad
oggi, costringe le nostre imprese a pagare sostanzialmente due volte per i
rifiuti: prima lo smaltitore e poi la tassa.

 

CNA anche in questo caso non si arrenderà
fino a quando non verranno riconosciuti per intero i diritti dei nostri
associati.