Con la Legge di Bilancio 2019, dal 1° gennaio, è prevista una maggiorazione del 10% degli importi delle sanzioni amministrative o penali previste in materia di salute e sicurezza dal Testo Unico.

 

La maggiorazione è raddoppiata se, nei tre anni precedenti, il datore di lavoro è
stato destinatario di sanzioni amministrative o penali per i medesimi illeciti.

 

Gli importi delle suddette maggiorazioni,
nel limite di 15 milioni di Euro annui, sono versati al bilancio dello Stato
per essere riassegnate con DM al Ministero del Lavoro e destinate
all’incremento del Fondo Risorse decentrate dell’Ispettorato Nazionale del
Lavoro (INL), salvo le somme che l’ASL, in qualità di organo di vigilanza,
ammette a pagare in sede amministrativa e che integrano l’apposito capitolo
regionale per finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta
dai dipartimenti di prevenzione delle ASL.

 

Con una recente circolare
l’Ispettorato ha chiarito che le
maggiorazioni trovano applicazione in relazione a condotte che si realizzano a
partire dal 2019.


L’aumento introdotto dalla Legge di
bilancio 2019 si applica a prescindere dalla rivalutazione quinquennale delle
sanzioni amministrative pecuniarie prevista dal TU sicurezza, pari all’indice
ISTAT dei prezzi al consumo, che viene applicata con Decreto della Direzione
Generale per l’Attività Ispettiva.

 

Riferimenti: Legge 30/12/2018 n. 145
art. 445 lett. d, e, g; Circolare INL n. 2 del 14/1/2019; D. Lgs. 81/2008 art.
13 co.6, art. 306 co.4-bis

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