- È stato firmato
dal Ministro, ed è alla Corte dei Conti, il decreto che provvederà a garantire
maggiori risorse all’iniziativa. Le risorse sono a valere su Fondi di
derivazione comunitaria, pertanto obbligatoriamente vincolate al rapporto 80-20
tra Regioni del Mezzogiorno e regioni del Centro-Nord. Ciò significherà che si
dovrebbe arrivare a coprire il 100% delle richieste per il Mezzogiorno, mentre
per le altre Regioni la copertura, ovviamente variabile in ragione delle
richieste pervenute, sarà comunque sensibilmente più alta rispetto a quanto
oggi previsto.
- A breve dovrebbe
essere emanato l’elenco con gli importi, al netto di eventuali verifiche
successive (in particolare quello imposto dall’introduzione del RNA – Registro
Nazionale Aiuti – per il rispetto delle norme comunitarie in materia).
- I tempi di
emanazione del decreto che mette a disposizione nuove risorse condizioneranno
le caratteristiche dell’elenco di cui al punto precedente. Ovvero, se saranno
veloci, ci sarà un unico elenco, diversamente, vi sarà un primo elenco con
indicazione del contributo sulla base dei primi 100 mln di euro, ed uno
successivo comprensivo dell’ulteriore dotazione.
- Le rinunce che
perverranno dopo la pubblicazione dell’elenco non genereranno redistribuzione
delle risorse.
- I 6 mesi previsti
per la realizzazione del progetto decorrono dal 14 marzo.
- Per la
rendicontazione, sono confermati 90 gg. di tempo dall’ultimazione del progetto
(la nota a pag. 6 dell’allegato 3 è un refuso).
- In merito alla
dicitura da apporre obbligatoriamente sui titoli di spesa (art. 6 del Bando), è
importante che vi sia e che sia sull’originale, indipendentemente da chi la
appone (beneficiario/fornitore).
- Non sono previsti
parametri in merito ad eventuali riduzioni di investimento rispetto al progetto
presentato. È importante che vi sia coerenza. (es. se avevo previsto
l’acquisto di un pc del valore di 20mila euro, e ne acquisto invece uno da 10,
va comunque bene).
- Tempi per
erogazioni: difficilmente sarà possibile erogare prima dell’estate, in ragione
di difficoltà “informatiche”. La piattaforma su cui gira tutto il sistema (che
non è del Mise), non era stata programmata per numeri così elevati.