Il 17 gennaio scorso il Parlamento Europeo, in sessione
plenaria, ha concluso l’iter di approvazione della nuova Direttiva
sull’efficienza energetica COM (2016)761 def.; un provvedimento che abbiamo
seguito in tutte le sue fasi e di cui abbiamo contribuito a migliorare il testo
iniziale, in stretto raccordo con l’Ufficio CNA di Bruxelles.

 

In particolare, vi segnaliamo l’approvazione
dell’emendamento da noi redatto e sostenuto tramite alcuni Parlamentari
italiani a Bruxelles, che interviene per rafforzare la concorrenza nel settore
dei servizi energetici, a tutela sia del consumatore che, soprattutto, delle
PMI che operano nel settore.

 

Il testo recita:

“Articolo 7 quater –
Fornitura dei servizi di efficienza energetica

La Commissione, in
stretta collaborazione con gli Stati Membri, garantisce che la fornitura dei
servizi nel mercato dell’efficienza energetica avvenga in un quadro
concorrenziale e trasparente, tale da garantire il consumatore finale circa i
benefici, in termini di minor costo e di maggiore qualità del servizio,
connessi agli interventi di efficienza energetica. A tal fine, gli Stati Membri
garantiscono ai diversi soggetti economici, in particolare alle PMI, l’accesso
non discriminatorio al mercato dei servizi di efficienza energetica, favorendone
la partecipazione a condizioni paritarie rispetto agli operatori verticalmente
integrati e superando le posizioni di vantaggio competitivo createsi a favore
dei soggetti che operano sia nella distribuzione che nella vendita di energia.
A tal fine gli Stati Membri adottano tutti gli atti necessari affinché gli
operatori integrati mettano a disposizione di terzi le medesime condizioni ed i
medesimi strumenti che utilizzano per la fornitura dei servizi di efficienza
energetica.”


L’emendamento, mantenuto nella sua versione originale sia
nel corso dei lavori in Commissione Industria che durante quelli in Assemblea,
è confluito tra gli emendamenti di compromesso, che hanno visto il consenso di
tutti i gruppi parlamentari presenti in seno al Parlamento.

 

Il provvedimento dovrà ancora superare lo scoglio del
cosiddetto “trilogo”, il confronto negoziale finale tra Commissione, Parlamento
e Consiglio Europeo che porterà alla definitiva approvazione del testo.
Tuttavia, in una situazione politica nazionale di sostanziale incertezza,
riteniamo comunque di grande positività il richiamo, nel testo, alla necessità
di favorire “condizioni paritarie rispetto agli operatori verticalmente
integrati e superando le posizioni di vantaggio competitivo createsi a favore
dei soggetti che operano sia nella distribuzione che nella vendita di energia”.
Tale assunto, unitamente alla recente sentenza del Consiglio di Stato del 27
novembre 2017, che ha riconosciuto le ragioni della CNA contro Enel sul brand-unbundling, rappresenta un ulteriore strumento a sostegno del nostro
impegno in materia di attività post-contatore.

 

Fonte: CNA Nazionale, Guido
Pesaro, CNA Installazione e Impianti – Barbara Gatto, Dipartimento Politiche
Ambientali.

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