A partire dalla fine del mese di
luglio si è innescato un intenso dibattito mediatico che, partendo da una
dichiarazione del Vice Ministro Luigi Casero, ha lasciato intendere
l’intenzione del Governo di intervenire urgentemente per l’introduzione di
sanzioni a carico di esercenti e professionisti che non accettano pagamenti
tramite carte di debito o di credito. Per capire però quale sia il reale stato
dell’arte è importante analizzare l’evoluzione ancora in corso del quadro
normativo.

 

Come è noto, l’art. 1, comma 900
della legge di stabilità 2016, ha esteso l’obbligo per i soggetti che
effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi,
inclusi i servizi professionali, di accettare pagamenti anche mediante carte di
credito, oltre che con carte di debito (come già previsto dal D.L. 179/2012),
escludendo i casi di oggettiva impossibilità tecnica.

 

Sulla base della norma richiamata,
al fine di promuovere l’effettuazione di operazioni di pagamento basate su
carte di debito o di credito – in particolare per i pagamenti di importo
contenuto inferiori a 5 euro – il MEF, di concerto col MISE, avrebbe dovuto
provvedere, mediante decreto interministeriale, ad assicurare la corretta ed
integrale applicazione del Regolamento U.E. n. 751/2015. L’articolo 1, comma
900, prevede infatti che tale decreto avrebbe dovuto essere emanato entro il 1°
febbraio 2016.


Lo stesso art. 1, comma 900
stabilisce inoltre che, in sede di disposizioni attuative, vengano definiti
anche le fattispecie costituenti illecito e le relative sanzioni amministrative
pecuniarie. Allo stato attuale però, tale decreto interministeriale non è
stato emanato.


Entro fine ottobre sono attesi i pareri delle Commissioni Finanze di
Camera e Senato sullo schema di decreto legislativo approvato il 15
settembre 2017 dal Consiglio dei Ministri e rivolto al recepimento della
direttiva UE 2015/2366, la quale definisce il quadro normativo relativo ai
prestatori di servizi di pagamento e agli utenti, con l’obiettivo di favorire
una maggiore efficienza, possibilità di scelta e trasparenza nell’offerta di
servizi di pagamento. 

 

Anche in questo caso lo schema
approvato in via preliminare dal CdM lo scorso 15 settembre, non prevede
sanzioni a carico di esercenti e professionisti che non accettano pagamenti
tramite carte di debito o di credito
.

 

Nonostante le sanzioni non siano
ancora definite, è verosimile che ciò avverrà in tempi non troppo lunghi. E’
possibile infatti, che in sede di parere parlamentare sul provvedimento del 15
settembre 2017, Camera e Senato sollecitino il Governo ad intervenire sulle
sanzioni, integrando lo schema di Decreto Legislativo, cosa che, al momento,
non è stata rilevata nella discussione. 

 

Nell’attesa che venga definito il quadro normativo e
sanzionatorio, CNA Parma ha stretto con Cariparma – Credit Agricole, importante
istituto bancario nazionale ed internazionale, un accordo per riservare ai suoi
associati condizioni vantaggiose per dotarsi di un servizio di pagamento
completo, come ad esempio l’installazione gratuita del POS.

 

Per informazioni a riguardo potete contattare l’ufficio
credito Prefina-CNA: Davide Maestri | 0521.227295.

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