Il passo sostenuto dell’export italiano, che nei primi nove mesi dell’anno è cresciuto del 4,2 per cento superando i 307 miliardi, non si regge unicamente sulle quattro ruote. E’ anche il risultato del successo di 78.000 piccole imprese, forti esportatrici del più tipico Made in Italy, che hanno messo a segno incrementi superiori alla media nell’arredo e nell’alimentare, nei gioielli e nelle ceramiche.

 

Lo si legge in un rapporto del Centro studi CNA. Il contributo delle micro e piccole imprese all’export manifatturiero italiano è a torto sottovalutato, ma nove imprese esportatrici italiane su dieci sono piccole imprese, vale a dire con meno di 50 dipendenti. E contribuiscono al 18,2 per cento dell’export complessivo, un quinto del totale. Non solo. Nella maggior parte dei comparti del Made in Italy un terzo delle esportazioni sono realizzate da micro e piccole imprese. E’ il caso del tessile (33,9 per cento), della pelletteria (33,1 per cento), dei mobili (32,9 per cento), delle bevande (30,9 per cento), dell’abbigliamento (28,5 per cento) e dell’alimentare (26,9 per cento).

 

In allegato lo studio CNA.

 

Fonte: CNA.it