Scout Parè‐Phillips è fotografa e cantante neofolk di Brooklyn, New York. Nella sua vita musica e fotografia da sempre si intrecciano riuscendo a cogliere di lei le diverse sfaccetature. Più melanconica la prima con la sua voce soprano ricca di fumature infinite, più decisa e forte la seconda con atmosfere scure e rivolte ad una ricerca più estetica. Formazione di canto per l’opera lirica, diplomata in fotografia e insegnamento dell’arte, dal 2009 espone in diverse gallerie e gira il mondo in tournèe.

 

A volte succede, un anello prezioso indossato perché bello alla fine della giornata lascia il segno sulla pelle, un reggiseno elegante quasi pizzica quando giunge il momento di toglierlo.  Segna il corpo facendo immaginare la forma e il tessuto con cui è fatto, facendo immaginare con che stile la figura ha portato il vestito. Aleggia nell’aria una nota gotica, un richiamo voluto alla personalità di Scout Parè-Phillips.

 

Il corpo è nudo, ma non è vero. Frammenti di colore più intensi sono bloccati dentro all’inquadratura concentrata su un primo piano che svela inestetismi comuni a tutti noi e per questo meravigliosamente divertenti e aggraziati.  Pelle è la quotidianità indossata che si fa vedere come se dentro a quelle righe più rosse ci fosse scritta la storia della giornata appena trascorsa. Pelle è tutto quello che ci fa sentire essere umani. E’ un tatuaggio passeggero con il quale ci sentiamo semplicemente persone con una loro memoria giornaliera.

 

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