Il 25 maggio 2014 i cittadini italiani sono chiamati ad eleggere 73
deputati al Parlamento europeo. L’elezione avviene con sistema proporzionale e una soglia di sbarramento al 4%, che limiterà l’ingresso all’europarlamento
solo ai partiti italiani che supereranno tale soglia, ed è possibile esprimere
il voto di preferenza per singoli candidati. Le preferenze potranno essere fino
a tre con la norma, transitoria, che se vengono espresse tutte tre per
candidati dello stesso genere la terza preferenza verrà annullata in sede di
scrutinio. Il territorio nazionale è
diviso in cinque circoscrizioni elettorali: Nord-ovest, Nord-est, Centro, Sud e
Isole. In ogni circoscrizione si elegge un numero di deputati proporzionale al
numero di abitanti risultante dall’ultimo censimento della popolazione.
In vista delle elezioni europee la Presidenza nazionale di CNA ha formulato le proposte al nuovo
Parlamento europeo perché la politica economica dell’Europa sia orientata alla crescita, indispensabile per
garantire la sostenibilità dei sistemi di welfare nazionali e per ridurre i
divari esistenti fra i Paesi dell’Unione, contrastando l’acuirsi di pericolosi
sentimenti nazionalistici.
Il nuovo Parlamento europeo
dovrà, dunque, porre al centro dell’agenda politica una efficace strategia per
l’occupazione, la crescita e la ripresa degli investimenti, con una attenzione
particolare alle PMI finalizzata al sostegno dei processi di internazionalizzazione,
innovazione e competitività.
Il documento di CNA individua 11 azioni che sono necessarie:
- avviare un piano straordinario
europeo per gli investimenti, attraverso l’istituzione di un fondo dedicato al
completamento della rete di infrastrutture di comune interesse (gas, banda
larga, logistica e porti); - porre in essere politiche di
accompagnamento all’economia reale per favorire la competitività delle imprese
europee e la ripresa dell’occupazione; - escludere gli investimenti
pubblici e il cofinanziamento dei fondi strutturali dal deficit di bilancio ai
fini del patto di stabilità; - aggiornare lo Small Business Act e renderlo vincolante per gli Stati
membri, mettere le piccole imprese al centro della azione di politica economica
ed adottare misure correttive per raggiungere gli obiettivi ivi definiti; - assicurare un più facile accesso
per le PMI ai finanziamenti bancari, attraverso l’adozione di meccanismi di
vigilanza sul sistema bancario che favoriscano gli impieghi a favore delle
piccole e medie imprese; - rafforzare le politiche per il
settore energetico delle infrastrutture e per l’efficienza energetica nelle
PMI, integrandole in un piano europeo per lo sviluppo sostenibile che promuova
la green economy; - garantire il migliore accesso al
mercato interno per le PMI e i lavoratori autonomi, prevenire e contrastare
forme di posizione dominante e di oligopolio pubblico e privato; - assicurare una migliore qualità
della regolamentazione e la semplificazione burocratica, introducendo nuovi e
più incisivi meccanismi di valutazione di impatto della nuova legislazione e di
verifica degli effetti della legislazione vigente, prevista dal programma
REFIT; - potenziare il ruolo
dell’intergruppo PMI presso il Parlamento Europeo, che assicuri una
consultazione permanente con i rappresentanti delle organizzazioni
rappresentative delle PMI; - rafforzare la partecipazione
delle PMI ai processi di normazione e al sistema di standardizzazione di
prodotti e servizi; - confermare il sostegno al nuova
regolamentazione in materia di marchio di origine (Made in).
Di seguito il PDF del documento completo con le proposte di CNA per
un’Europa a misura di PMI.