Le
linee di attività più significative, non modificate rispetto al 2012,sono:

  • attività
    istruttorie esterne (controlli mirati e verifiche) nei confronti di grandi
    contribuenti, di imprese medie, nonché verifiche nei confronti delle
    imprese di piccole dimensioni, di lavoratori autonomi e di enti non
    commerciali;
  • accessi
    brevi per il riscontro dei dati rilevanti per l’applicazione degli Studi
    di settore e, sussistendone i presupposti, per il controllo del corretto
    adempimento degli obblighi strumentali (emissione di ricevute fiscali e
    scontrini);
  • controlli
    formali ai fini delle II.DD. e controlli degli atti e delle dichiarazioni
    ai fini delle imposte di registro, ipotecaria e catastale e dell’imposta
    sulle successioni e donazioni;
  • accertamenti
    nei confronti di grandi contribuenti, di imprese di medie dimensioni, di
    imprese di minori dimensioni e di esercenti arti e professioni, di enti
    non commerciali, accertamenti con determinazione sintetica del reddito
    complessivo delle persone fisiche, accertamenti diversi da quelli relativi
    al reddito di impresa e di lavoro autonomo, nonché accertamenti di atti e
    dichiarazioni soggetti a registrazione;
  • accertamenti
    parziali automatizzati.

Tralasciamo
in questa sede il commento per le attività dell’agenzia nei confronti di
soggetti di medie e grandi dimensioni, rispettivamente con ricavi superiori a
25 milioni di euro ed a 100 milioni di euro per concentrarci invece sulle
attività di controllo nei confronti delle piccole imprese ed i lavoratori
autonomi, nonché ONLUS,società cooperative ed altri aspetti.

 

Imprese di
minori dimensioni e lavoratori autonomi
 

Per questi
soggetti la circolare indica che verranno mantenute le indicazioni degli ultimi
anni, con accento sulla necessità di selezionare soggetti:

  • con
    attività economiche strutturate e non marginali, che operano da più anni;
  • che
    svolgono di fatto attività economiche in maniera totalmente irregolare.

Risultano
principalmente a rischio di essere selezionati:

  • i
    soggetti che hanno evidenziato comportamenti anomali nella gestione delle
    rimanenze di magazzino;
  • i
    soggetti che hanno realizzato, in qualità di gestori ed esercenti, la
    raccolta delle somme incassate nel 2008 e nel 2009 per mezzo degli
    apparecchi da intrattenimento ex art. 110 comma 6 del TULPS e hanno omesso
    di dichiarare, in tutto o in parte, le somme spettanti come remunerazione
    della loro attività;
  • i
    soggetti che hanno dichiarato un ammontare significativo dei componenti
    negativi di reddito rientranti nella categoria dei “costi residuali”;
  • i
    soggetti non congrui ovvero anomali sulla base delle risultanze dei dati
    dichiarati ai fini degli studi di settore;
  • i
    professionisti che hanno presentato pratiche di aggiornamento catastale
    (DOCFA);
  • i
    professionisti che hanno omesso di dichiarare in tutto o in parte compensi
    di lavoro autonomo certificati dai sostituti di imposta nei modelli 770
    ovvero compensi percepiti dalle Strutture Sanitarie Private;
  • le
    società non operative.

 

Per
agevolare la procedura di selezione ed incentivare l’ottimizzazione delle
scelte, verranno inoltre messe a disposizione degli uffici operativi:

  • le posizioni delle imprese e
    dei professionisti che hanno omesso di dichiarare per il periodo d’imposta
    2011, in tutto o in parte, ricavi o compensi a fronte di attività di
    ristrutturazione o consulenza edilizia o riqualificazione energetica
    segnalate mediante la procedura PANDORA;
  • le liste dei soggetti che,
    destinatari nel corso del 2012 delle apposite comunicazioni concernenti
    l’esistenza di anomalie degli indicatori economici degli studi di settore,
     relativamente al triennio 2008-2010,  non hanno mutato il
    comportamento ritenuto anomalo anche in riferimento al periodo d’imposta
    2011.

Con
specifico riferimento all’attività di controllo della platea dei lavoratori
autonomi, la circolare ribadisce l’opportunità di utilizzare lo strumento delle
indagini finanziarie, qualora l’analisi del rischio faccia emergere
significative anomalie dichiarative.

In generale,
con particolare riferimento alle attività istruttorie esterne sulle PMI, si
ricorda che:

  • le
    attività di verifica riguardano il periodo di imposta 2010, mentre nel
    secondo semestre potranno riguardare anche il 2011;
  • relativamente
    alle imprese di dimensioni minori e lavoratori autonomi, gli accessi
    brevi, confermando l’indirizzo già da tempo adottato, sono di norma
    destinati alla verifica dei dati dichiarati ai fini dell’applicazione
    degli studi di settore procedendo, ove si tratti di soggetti obbligati
    alla emissione di scontrini o ricevute e l’accesso avvenga nei luoghi di
    esercizio dell’attività, al preliminare controllo della loro regolare
    emissione, nonché al controllo della regolarità del personale impiegato,
    che si sommeranno ai controlli effettuati dalla Guardia di Finanza.

Settore
No-Profit

Con
riferimento agli enti non commerciali, ONLUS ed altri soggetti che fruiscono di
regimi agevolativi (società cooperative e settore agricolo), la circolare
indica che si devono mantenere le linee d’indirizzo emanate negli ultimi anni e
prevede specifiche linee d’azione mirate a questi soggetti del gruppo “no
profit”.

 

  • Enti non commerciali:

l’analisi
del rischio di abuso dei regimi agevolativi è mirata a individuare i soggetti
che apparentemente si presentano come “non profit”, ma in realtà dissimulano
vere e proprie attività commerciali, ovvero ai casi più rilevanti in termini di
potenziale proficuità del controllo. In questo contesto, l’individuazione dei
più rilevanti rischi di abuso dei regimi agevolativi ha lo scopo non solo di
recuperare maggiori imposte evase, ma soprattutto di ottimizzare l’effetto di
deterrenza indotto dalle attività di controllo nel comparto in esame, grazie
alla maggior diversificazione possibile della platea sottoposta al controllo.

Pertanto, la
selezione dei soggetti da sottoporre alla fase d’indagine va effettuata
attraverso una sempre maggiore acquisizione di informazioni e conoscenza del
mondo associativo locale, facendo particolare riferimento alle diverse forme di
attività potenzialmente a rischio.

La circolare
incentiva inoltre le collaborazioni con gli enti territoriali di competenza
quali, ad esempio, i Comuni circa il rilascio agli enti associativi delle
autorizzazioni relative ad attività commerciali, individuate come potenziali
situazioni fraudolente (come la somministrazione di alimenti e bevande o lo
svolgimento di spettacoli aperti al pubblico).

 

  • ONLUS:

l’analisi è
volta a verificare che i soggetti che formalmente si qualificano come “ONLUS”
siano effettivamente ricomprese tra quelle ritenute meritevoli dalla normativa
di settore, perseguendo esclusivamente finalità di solidarietà sociale.

Per quanto
attiene alle “Onlus di diritto”, l’analisi riguarderà prioritariamente le
cooperative sociali e le organizzazioni di volontariato.

Anche
nell’ambito dell’attività di controllo nei confronti delle ONLUS, le Direzioni
Regionali promuoveranno forme di collaborazione con gli enti territoriali
tramite specifici protocolli d’intesa aventi ad oggetto lo scambio di
informazioni relative alle organizzazioni di volontariato e l’analisi congiunta
delle criticità nel comparto al fine di intraprendere le azioni di rispettiva
competenza dirette a migliorare la proficuità dei controlli.

 

Società
cooperative

L’analisi di
rischio è volta all’individuazione di elementi che possano far supporre la
mancanza delle finalità mutualistiche e, di conseguenza, l’abusivo ricorso alla
forma cooperativa allo scopo di fruire indebitamente dei benefici fiscali
previsti.

Ai fini
delle attività di analisi e selezione delle società cooperative di competenza
l’Agenzia terrà conto di quelle che presentano maggiori rischi di evasione e/o
di elusione sulla base della conoscenza del territorio e delle attività
operative eseguite, nonché del particolare settore in cui operano tali
soggetti, che potrebbe assumere un alto indice di realizzazione di fenomeni
fraudolenti.

In
particolare, la selezione riguarda:

  • i
    soggetti che si qualificano come cooperative, ma non risultano iscritti
    nel relativo Albo;
  • i
    soggetti per i quali vengono rilevati specifici indicatori di rischio
    costituiti, tra gli altri:

    • da
      crediti IVA di importo elevato non giustificati in base al settore di
      attività o al volume d’affari;
    • da
      brevi periodi di attività;
    • da
      evidenti incoerenze degli indicatori gestionali (quale, ad esempio, il
      costo del lavoro rispetto ai ricavi di vendita);
    • dall’omessa
      dichiarazione degli elementi rilevanti ai fini dell’applicazione degli
      studi di settore per i soggetti tenuti all’adempimento. 

Settore
agricolo

E’
riconosciuto come un settore in cui si registrano notevoli abusi, per questo la
circolare se ne occupa in modo specifico.

Verranno
valutati i requisiti che qualificano i soggetti operanti in agricoltura e
verranno esaminate prioritariamente le imprese che svolgono le c.d. “attività
connesse” (commercializzazione, trasformazione, ecc.), i cui i prodotti
agricoli sono acquisiti prevalentemente da terzi.

Saranno
oggetto, inoltre, di attenzione specifica le posizioni dei soggetti che si
qualificano come esercenti dell’attività agricola e nel contempo svolgono
attività di prestazione di servizi o per i quali le informazioni a disposizione
evidenzino la possibile esistenza di vere e proprie imprese commerciali di
ristorazione e/o alberghiere dissimulate sotto forma di agriturismo.

Ulteriori
indicatori di rischio del comparto che verranno considerate con particolare
riguardo potrebbero essere costituiti:

  •  dalla
    presenza di volumi d’affari non coerenti con l’estensione dei terreni
    posseduti;
  •  dallo
    svolgimento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande o di
    organizzazione di manifestazioni spettacolistiche.

Infine,
saranno oggetto di attenzione le società agricole (comprese le società
cooperative) che fruiscono del regime speciale IVA previsto dall’art. 34 del
DPR n. 633 del 1972 e che intrattengono scambi commerciali con altre società
direttamente o indirettamente controllate, favorendo la creazione di crediti
IVA da utilizzare per il pagamento di imposte e contributi.

 

Persone
fisiche

Nell’ambito
dell’attività di controllo nei confronti delle persone fisiche ai fini delle
imposte sui redditi, le Direzioni Provinciali proseguiranno sulla base delle
linee strategiche di azione seguite negli ultimi anni relativamente a:

  • controlli
    “formali” delle dichiarazioni dei redditi (per il solo anno
    2010);
  • accertamenti
    parziali cosiddetti “automatizzati” e non, in materia di imposte sui
    redditi;
  • controlli
    finalizzati alla determinazione sintetica del reddito delle persone
    fisiche;
  • controlli
    ordinari da liste selettive:

    • criterio
      V (cessioni di terreni edificabili)
    • criterio
      Z (plusvalenze derivanti da vendite di immobili nei cinque anni)).

 La
circolare conferma, anche per il 2013, l’importanza dei controlli finalizzati
alla determinazione sintetica del reddito complessivo delle persone fisiche ed
evidenzia che verrà posta particolare attenzione all’attività di analisi e
selezione delle posizioni più significative che consenta un miglioramento qualitativo
dei risultati (in particolare un ammontare mediano della maggiore imposta
accertata e definita superiore rispetto a quello ottenuto nel precedente anno).

A tal
riguardo, anche se ormai noto, si ricorda che per i controlli relativi ai
redditi dall’anno di imposta 2009 e successivi è applicabile il
“Redditometro”.

 

Antifrode

La circolare
dedica una sezione apposita agli indirizzi operativi da attuare in materia di
attività trasversali, in particolare, l’antifrode ed il contrasto all’evasione
internazionale tenendo conto principalmente:

  •  dell’allocazione
    fittizia all’estero della residenza fiscale. Tale presidio viene
    effettuato con l’introduzione del nuovo applicativo “SONORA”  che
    permette di selezionare quei soggetti con profilo ad alto rischio (ad
    esempio i soggetti che pur vivendo e lavorando  in Italia da anni,
    che sono quindi fiscalmente residenti in Italia,  ma che non hanno
    mai provveduto a formalizzare la propria residenza ed adempiuto agli
    obblighi fiscali nazionali);
  •  dell’illecito
    trasferimento e/o della detenzione all’estero di attività produttive di
    reddito, anche per il tramite di altri soggetti esteri, interposti o
    estero-vestiti e dell’omessa dichiarazione dei redditi di fonte estera.

Una
specifica attenzione è riservata alle situazioni di fittizia interposizione di
strutture estere, sulle quali sono previste specifiche iniziative di controllo
innescate, oltre che dalle consuete fonti informative, anche dalle informazioni
presenti in Anagrafe Tributaria circa i redditi corrisposti in Italia a
soggetti passivi d’imposta esteri a particolare rischio (trust, società
anonime, fondi d’investimento ed altro) con specifica attenzione a quelli
residenti in paradisi fiscali e societari.

 

Riscossione

Per quanto,
infine, attiene ai fenomeni di evasione da riscossione mediante indebite
compensazioni, si sottolinea che le attività di contrasto mantengono un ruolo
strategico; si segnala che anche nel 2013 continueranno ad essere inviate le
segnalazioni relative alle compensazioni “a rischio” effettuate entro l’anno
2012 per il pagamento di imposte, contributi e altre somme dovute mediante
l’utilizzo di crediti IVA, IRPEG/IRES, IRAP e IRPEF.