Nel 90% dei casi la tematica “invecchiamento attivo” viene trattata con un’ottica quasi esclusivamente dalla parte del singolo individuo cercando di fornirgli tutti gli strumenti a supporto della capacità di trarre il massimo vantaggio dalle enormi potenzialità di cui si continua a disporre, anche se si è avanti con gli anni. L’obiettivo del percorso “Active Ageing Parma. L’invecchiamento attivo come risorsa per le imprese del territorio” è invece quello di spostare la visione dalla parte delle imprese per capire quali concretamente possano essere le azioni da mettere in campo per trarre un vantaggio competitivo dalla corretta gestione del personale più anziano.
I lavoratori anziani sono una parte importante della forza lavoro delle società moderne e il loro numero aumenterà nei prossimi decenni. I datori di lavoro dovranno contare sempre più su lavoratori anziani, e questo potrebbe andare a loro vantaggio. Da alcuni studi si evince che i lavoratori più anziani sono più dediti al luogo di lavoro, si assentano meno per malattia e rimangono più a lungo nel proprio posto di lavoro. In genere, le competenze, l’esperienza e la maturità dei lavoratori più anziani sono superiori ai possibili problemi quali l’aumento delle patologie legate all’età. I lavoratori anziani hanno capacità e competenze diverse rispetto alle altre generazioni. Senza la loro partecipazione al mondo del lavoro, si rischiano carenze in materia di capacità professionali, strutturali e di contatti. Inoltre, il trasferimento delle loro conoscenze implicite alle giovani generazioni è strategico per aziende che devono tutelare il loro know how. La migliore combinazione di competenze sul luogo di lavoro si basa sui diversi punti di forza di ciascuna generazione.
Ciascuna azienda ha un proprio patrimonio di competenze distintive da salvaguardare. Solo l’individuazione, la coltivazione e la difesa di competenze chiave, trasversali a più mercati, durevoli nel tempo e difficilmente imitabili rende possibile la creazione di un vantaggio competitivo durevole. Il know how e le risorse immateriali hanno assunto nelle dinamiche competitive un ruolo sempre più importante. La competizione appare, infatti, sempre più basata su elementi soft quali conoscenze, competenze e capacità dell’impresa a patto che esse vengano modificate, arricchite e rinnovate. In questa ottica i lavoratori maturi rappresentano un “capitale per le aziende”. Sfortunatamente, molte aziende non hanno politiche specifiche per il mantenimento al lavoro, lo sviluppo delle competenze dei lavoratori aged attraverso formazione specifica o per l’uscita graduale del lavoratore “talentuoso”. La “consapevolezza della perdita” nasce solo in seguito e sempre troppo tardi per un possibile trasferimento dai lavoratori maturi ai più giovani delle competenze in uscita.
Appuntamento martedì 29 gennaio a partire dalle ore 14:30 presso la Sala Savani della Provincia di Parma in Piazzale della Pace 1 per il seminario di presentazione del progetto.