Dal 2013 gli interventi ispettivi saranno concentrati anche a Parma sulla verifica della corretta applicazione delle norme in materia contrattualistica e formativa.

 

Sui nuovi adempimenti a carico delle aziende che assumono apprendisti, imposti dal Testo Unico sull’apprendistato e dalla riforma del lavoro introdotta con la legge 92 del 2012, Ecipar di Parma e il Consiglio provinciale dell’Ordine dei consulenti del lavoro non si fanno trovare impreparati per offrire alle imprese formazione e consulenza necessariea evitare sanzioni e contenziosi.

 

Il nuovo apprendistato è stato analizzato nel corso di un convegno promosso all’Hotel Parma&Congressi lo scorso 19 ottobre da Ecipar e Consiglio provinciale dell’Ordine dei consulentidel lavoro. Dopo il saluto dell’amministratore delegato dell’ente di formazione Ecipar Parma, Roberto Andaloro, e del presidente dell’Ordine, Stefano Ronchini, a illustrare nel dettaglio la complessa riforma e le opportunità per le imprese sono stati Luca Caratti della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, Donatella Dazzani del Servizio Lavoro della Regione Emilia Romagna, Roberto Marchesi, ispettore dell’Ausl di Parma, Adriana Betti di Italia Lavoro e Maria Elena Romanini del Consorzio Formazione & Lavoro di Bologna.

 

L’apprendistato diventa un contratto a tempo indeterminato e rappresenta per il giovane la porta d’ingresso nel mondo del lavoro. Si lega alla contrattazione nazionale, ma la formazione è demandata alle Regioni. Pesanti le conseguenze per gli imprenditori che non aderiscono alla formazione pubblica destinata agli apprendisti: la sanzione è pari al 100 per cento dei contributi nonversati.

 

Tra le novità, l’introduzione di un contratto di apprendistato a tempo determinato di 6 mesi per le attività stagionali, oltre al divieto di recesso anticipato se non per giusta causa o giustificato motivo. Il recesso con preavviso, invece, può avvenire solo dopo che l’apprendista ha completato ilperiodo di formazione. Stop al turn over: sarà possibile assumere con contratti di apprendistatosoltanto se nel triennio precedente l’azienda ha stabilizzato almeno la metà dei suoi apprendisti. Limitato, infine, sulla base dimensionale delle imprese, il numero degli apprendisti assunti.

 

L’intera formazione degli apprendisti sarà finanziata dalla Regione, senza alcun intervento economico da parte delle imprese. Sono inoltre previsti incentivi regionali e di Italia Lavoro. Italia Lavoro finanzia anche i mestieri tradizionali con la creazione di botteghe di mestiere el’apertura di nuove imprese. Nell’ambito delle botteghe di mestiere, a Parma è stata finanziata un’azienda per la lavorazione dei metalli che inserirà 30 giovani in tirocinio formativo.