GALLERIA LOPPIS OPENLAB presenta

VAN CONIGUIM
Guim Tiò Zarraluki e Conrad Roset
11 aprile – 12 giugno 2015 

Inaugurazione 11 aprile h. 18.00

a cura di Alessandro Chiodo e Elena Saccardi 
testo di Matteo Bondioli

in collaborazione con Alessia Leporati, Elisa Maestri, P54, Centina, James Kalinda

Van Coniguim è un nome che potrebbe far pensare a un’antica dinastia di nobili olandesi ma che invece significa semplicemente “Van Conrad y Guim”, Conrad e Guim vanno, si muovono, esplorano, viaggiano e infine fanno ritorno.

Questo perché Guim Tiò Zarraluki e Conrad Roset partono insieme a bordo di un Van carico di tele e colori che scivola sulla strada come un pennello sulla tela. Così facendo tracciano una linea immaginaria che unisce Barcellona, Marsiglia, Nizza, Genova per poi giungere nel cuore dell’Emilia, a Parma. 

Compagni di viaggio che si mettono in mostra attraverso una personale organizzata dalla Galleria Loppis OpenLab, la quale celebra i due artisti attraverso la realizzazione di una grande opera comune (ma non comune), come fecero a loro tempo Renoir e Monet.

E’ bene sapere, che i due artisti non condividono solo la strada ma anche la tela, i loro stili si sovrappongono e diventano il manifesto di un incontro artistico importante atteso dieci anni. 

Le doti personali di questi spiriti affini, miscelandosi, compongono una nuova immagine che non appartiene né a Guim Tiò Zarraluki, il pittore, e neppure a Conrad Roset, l’illustratore; il risultato è un’emozione pura che racchiude, nella sua aura impercettibile e delicata, lo sforzo creativo nel trovare l’amalgama giusta.

I loro modelli provengono da quel “non luogo” che è la rete. È bastato un post ed il giorno dopo ecco materializzarsi nel loro atelier di Barcellona delle persone reali, pronte a posare. 
I modelli, pressoché sconosciuti, vengono esplorati nei dettagli del volto, nei tratti somatici, negli occhi, sono spogliati dal filtro troppo effimero della “amicizia” virtuale e diventano reali, addirittura familiari.

Ma il bello viene adesso! Perché una volta portati allo scoperto, questi corpi, vengono rigettati in un’altra dimensione astratta, che non è più quella virtuale del web ma quella poetica della tela. Sono i loro occhi che ci rapiscono, i loro gesti cristallizzati in un’istantanea pittorica viva e impalpabile che ci accompagna nel loro intimo con discrezione. 

Di fronte a questa verità estatica riaffiorano le nostre emozioni, normalmente sepolte da così tante sovrastrutture: il contesto sociale, l’identità virtuale, quella anagrafica, il linguaggio parlato, il modo di vestire, il sesso, la religione. Iniziamo a desiderare un po’ di questa intimità e a ricordarci che la vita è fatta di dettagli, di sguardi e carezze, di incontri fortuiti, di vita vera.

Per Guim e Conrad ciò che conta sono le emozioni, quelle con la “E” maiuscola. Sono qui, insieme, viaggiatori fugaci che ci prestano il loro sguardo sul mondo e sulle cose della vita, a condividere l’energia che si crea quando le persone si incontrano, quando si toccano, quando si sfiorano, come le cariche elettriche che si generano quando si sta fianco a fianco. 

Per questo motivo il consiglio non può che essere uno: venite a Parma e fate in modo di incrociare la strada di questi due grandi artisti… non ve ne pentirete.

Con il sosegno di 

CNA Giovani Imprenditori
Clique Rielaboratorio
Surfer’s Dan
Karibu Bar
Martinelli Cornici