Manca meno di un anno per adeguare le attuali certificazioni
dei sistemi di gestione per la qualità (UNI EN ISO 9001) e di gestione
ambientale (UNI EN ISO 14001) ai requisiti delle edizioni più recenti
delle norme pubblicate nel 2015.

 

Il 15 settembre 2018 scadrà infatti il termine per la
transizione alle nuove edizioni delle due norme tecniche più diffuse al mondo,
in base alle quali circa un milione e mezzo di aziende si sono fatte
certificare, di cui quasi 200 mila solo in Italia. In realtà, già dal 15 marzo gli
organismi di certificazione “dovranno” svolgere tutte le verifiche per la prima
certificazione, le sorveglianze o i rinnovi sulla base delle nuove edizioni.

 

Questo vuol dire che le aziende che non hanno ancora adeguato i propri sistemi di
gestione in conformità alle edizioni più recenti di queste norme hanno poco
tempo per mettersi al passo. Trascorsi tre anni dalla pubblicazione dell’ultima
edizione (2015), le certificazioni basate sulle “vecchie” norme saranno infatti
revocate (e chi nel frattempo effettuerà l’audit di sorveglianza o di rinnovo
senza fare anche la transizione dovrà sostenere maggiori impegni perché si troverà
a fare un audit specifico di passaggio alla nuova versione delle norme: insomma, maggiori costi per l’azienda).

 

Si tratta delle due norme alle quali le imprese fanno
maggiormente ricorso, per certificarsi. Essere in possesso di una
certificazione valida diventa strategico per l’azienda che vuole competere sul
mercato italiano e internazionale, senza contare che, se si vuole partecipare a
bandi di gara pubblici, in alcuni casi, diventa addirittura un requisito
obbligatorio.

Dagli ultimi dati a disposizione ci risulta che poco più del
20% delle imprese abbiano provveduto a compiere questa transizione.

 

Pertanto suggeriamo alle imprese di mettersi in contatto rapidamente con
il proprio ente certificatore al fine di evitare ingolfamenti dell’ultima ora
che potrebbero pregiudicare la validità della certificazione stessa.

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