Italia fine 2013. Dopo la grande crisi che ha coinvolto l’intero mondo economico, di come ce lo ricordavamo non resta molto, sono cambiate tante cose. Forse troppe e troppo velocemente e mentre il resto del mondo si adegua, modifica e riparte, il nostro paese stenta a comprendere le evoluzioni e chiude la porta al rilancio.

I giovani CNA mettono un piede in quella porta, la lasciano aperta e provano a ragionare sulle nuove mappe e sui nuovi assets economici.

 

Sono il nuovo gruppo giovani di CNA capitanato da Stefania Milo, neoeletta presidente nazionale, con accanto: Giampaolo Colletti, Erica Lazzarini, Marianna Panebarco, Stefano Bruno, Giuseppe Santillo, Gianluca Zurlo, Luca Carbonelli, Cinzia Ramondetta e Cinzia Alfonsi. Succedono alla presidenza capitanata da Andrea Di Benedetto, l’inventore di Cnanext, festival dell’intelligenza collettiva.

 

Stefania Milo afferma: “Il lavoro che  ci apprestiamo a fare vuole proseguire il cammino fatto nei 4 anni appena trascorsi, proseguire con CnaNeXT, che per noi non è solo il titolo di una serie di eventi, ma un nuovo approccio, una nuova filosofia nel fare impresa e nell’essere artigiani oggi.

Siamo stanchi del “declinismo” e dell’eccesso di pessimismo. Abbiamo dei forti margini di miglioramento e dobbiamo sfruttare al meglio le nostre competenze, le nostre tradizioni, la storia e la capacità di innovazione del nostro paese.”

 

“Bisogna partire innanzitutto dalla scuola, dalla modifica dei paradigmi culturali che fino ad oggi hanno governato un processo di apprendimento distante dalla tradizione manifatturiera italiana.

Il termine che vogliamo adottare e far nostro per trasmettere il nostro messaggio è: contaminazione. Con l’accento positivo per diffondere il buono ed il bello della piccola e media imprenditoria italiana, far comprendere che una via alternativa per la propria soddisfazione esiste e che, insieme, si possono raggiungere risultati favolosi.
Questo paese ha bisogno di iniezioni di fiducia, di ottimismo, senza minimizzare la crisi ci sono giovani artigiani che con nuove idee e con il rinnovamento stanno emergendo. E sono in grado di portare nuova vita al sistema produttivo italiano.

Dobbiamo far leva sugli aspetti positivi. Perché oggi, e lo sarà sempre più in futuro, il lavoro non si cerca. Lo si crea. E i giovani imprenditori nonostante tutte le avversità, lo stanno inventando.
Il mestiere dell’artigiano è ancora visto come vecchio, come un mestiere faticoso, umile, per persone poco istruite, noi vogliamo invece dimostrare quanto essere artigiano sia bello, affascinante e anche contemporaneo. (…)”

 

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