Alla presenza dei Segretari Generali Camusso, Furlan e Barbagallo (di CGIL CISL e UIL), CNA (unitamente a Confartigianato, Casa e Claai) ha sottoscritto il 23 novembre u.s. tre rilevantissimi Accordi Interconfederali sui temi della riforma degli assetti contrattuali e delle relazioni sindacali, della rappresentanza, della detassazione dei premi di produttività.

 

Si tratta di un evento estremamente importante per la nostra Confederazione e per tutto il sistema di rappresentanza dell’artigianato e della piccola impresa, che giunge al termine di un negoziato durato nove mesi che ha riaperto un dibattito sulle leve che muovono l’economia e sulle conseguenti relazioni industriali.

 

Gli Accordi Interconfederali, contengono numerose disposizioni che possiamo sintetizzare come segue:

 

Accordo sulle Linee guida per la riforma degli assetti contrattuali e delle relazioni sindacali

L’obiettivo dichiarato dell’Accordo è quello di sostenere la vita delle piccole imprese e dell’artigianato, promuovere il valore del lavoro come risorsa strategica, favorire la crescita professionale e la partecipazione dei lavoratori per il miglioramento dei processi, dei prodotti e dei servizi. Tali obiettivi, nel concreto, sono stati raggiunti attraverso i seguenti interventi:

 

• Sarà data estensione della rappresentanza datoriale alle piccole imprese fino a 49 dipendenti, in aggiunta a quanto già previsto per le imprese artigiane

• Saranno accorpati i 9 CCNL d’area oggi esistenti in 4 macro aree (Manifatturiero, Servizi, Edilizia, Autotrasporto) e per far ciò verrà istituita una Commissione paritetica incaricata di concludere tali accorpamenti entro e non oltre il 31 dicembre 2017, così da consentire che l’avvio del ciclo di rinnovo dei CCNL avverrà sulla base del nuovo assetto delle aree contrattuali

• Sono confermati i due livelli di contrattazione inscindibili tra loro:
– quello Nazionale, che ha la funzione di garantire la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori impiegati nel territorio nazionale. In particolare, tale livello ha competenza esclusiva in tema di diritti sindacali, inquadramento, bilateralità nazionale e salario contrattuale nazionale
– quello Territoriale (anche aziendale), che modificando in parte quanto previsto a livello nazionale può regolare in modo più efficace quanto necessario per rispondere alle esigenze delle imprese e dei lavoratori

• La durata dei contratti passa da tre a quattro anni di vigenza, durante la quale non è previsto alcun riallineamento economico
• L’orario di lavoro potrà essere modificato anche al secondo livello negoziale

 

Accordo sulla Rappresentanza
La sottoscrizione di questo Accordo ha risposto all’esigenza di avere un sistema di relazioni sindacali e contrattuali regolato, ossia in grado di dare certezza sui contenuti della contrattazione e sulla stabilità delle regole in esso previste. E’ un’esigenza che discende direttamente dal pluralismo sindacale al quale è informato il nostro ordinamento e che, per la prima volta nel comparto, sfocia in un Accordo per la misurazione della rappresentatività e per conferire il peso della rappresentanza ai sindacati del settore. Le Parti hanno ribadito che, nelle more dell’attuazione dell’Accordo, le Associazioni dei datori di lavoro e le Confederazioni sindacali firmatarie, nell’ambito delle imprese del comparto e dei loro lavoratori, si riconoscono reciprocamente quali soggetti maggiormente rappresentativi. L’implementazione del meccanismo di certificazione è delegato a una Commissione paritetica e a ulteriori accordi tra le Parti da sottoscrivere entro sei mesi.

Accordo sulla Detassazione dei premi di produttività

La sottoscrizione dell’Accordo Quadro per la detassazione dei premi di produttività nasce dall’esigenza comune di consentire una maggiore utilità alle risorse che le imprese erogano ai propri lavoratori. Avviata in modo strutturale e con una logica innovativa a partire dal 2016 e rafforzata dalla legge di bilancio per l’anno 2017, la detassazione dei premi di produttività è un beneficio fiscale che si inserisce nella strategia complessiva del Jobs Act e che ha come obiettivo generale il rilancio della produttività aziendale. Nella piena convinzione che tale rilancio sia un’esigenza essenziale sia per le imprese che per i lavoratori, le Parti hanno elaborato uno “schema-tipo”, cedevole rispetto a specifiche intese regionali che dovranno essere sottoscritte, finalizzato a potenziare quegli elementi utili a incrementare la produttività aziendale, consentendo, così, ai lavoratori di godere di una tassazione agevolata sulle somme percepite a titolo di premio. L’Accordo, che è strutturato in modo tale da consentire anche a un accordo territoriale di rispettare i parametri richiesti dalla normativa, prevede anche la possibilità di fruire del premio in servizi di welfare, di attivare iniziative per accrescere la cultura della partecipazione dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro e di istituire un Comitato Bilaterale sulla Produttività per monitorare la correttezza e l’andamento dell’attuazione dell’Accordo.