Stessi
dispositivi Usb, stesse black box, stessi contributi annuali, dovuti a
prescindere dall’effettiva operatività del sistema, ancora procedure complesse
e onerose: il nuovo SISTRI, al momento è lo specchio del precedente. Rimangono
l’impegno a intervenire e le promesse di semplificazione e riduzione dei costi.
Tutto rinviato però a decreti successivi.

 

Le
aspettative hanno riservato,  anche questa
volta, un’amara delusione. La riduzione dei contributi era stata infatti
garantita ufficialmente, in risposta a una interrogazione parlamentare, dal
sottosegretario Silvia Velo già per
quest’anno per poi essere smentita a ridosso della scadenza del 30 aprile.

 

Per ora
niente di fatto e solo dopo la conclusione delle procedure di affidamento del
sistema a un nuovo gestore e le eventuali semplificazioni le imprese potranno
sperare in un alleggerimento, almeno parziale, dei costi inutili e
sproporzionati che sostengono ormai dal 2010 per un ammontare di circa 170
milioni di euro.

Per giunta,
nel frattempo le procedure, comprensive di incongruenze e malfunzionamenti,
rimangono le medesime. Su alcuni aspetti, anzi, il nuovo regolamento è
addirittura peggiorativo.

 

Non ci rimane
che auspicare un miracolo dal futuro concessionario, quando verrà individuato,
che stravolga il SISTRI attuale e definisca un sistema di tracciabilità in
grado di recepire le promesse di semplificazione che, oggi, possiamo solo
leggere sulla carta.

 

Fonte
CNA Nazionale

 

In allegato
il decreto 30 marzo 2016, nr. 78, nuovo regolamento Sistri in vigore dall’8 giugno
2016.