Quando l’Italia fa l’Italia, investendo in innovazione, qualità, bellezza e green economy, è un Paese in grado di competere sui mercati globali”. Queste parole di Ermete Realacci – da un intervento che riportiamo più avanti – sono emblematiche dell’attuale situazione italiana. Situazione economica, ma non solo: anche “psicologica”, potremmo dire, nel senso che molti dei risultati che potranno arrivare nel prossimo futuro – a livello di produzione, di export, di crescita, di benessere – dipendono anche dalla fiducia con cui i nostri principali attori economici affrontano le loro quotidiane fatiche.

 

E la fiducia è una somma di molti fattori: certamente i più recenti dati relativi al Pil, all’occupazione, alle esportazioni, fanno sperare finalmente in un avvio di ripresa. “Siamo alla svolta”, ha detto qualche settimana fa il ministro Padoan commentando il Pil del primo trimestre 2015; ed è altrettanto vero che ci sono centinaia di aziende nel nostro paese – anche e soprattutto piccole e medie imprese, come raccontiamo nel focus delle prossime pagine – che continuano a sperimentare, a investire nella ricerca, a mantenere altissimo il tradizionale livello del know how italiano nel mondo (e il mondo, va detto, ha dell’impresa italiana un’immagine molto più positiva e autorevole di quanto mediamente non si possa pensare).

 

La fiducia, però, non dipende solo dai fattori macroeconomici, o dalla lettura dei dati del Pil. Per quanto si possa sperare davvero che la ripresa sia iniziata, restano comunque settori ancora in crisi, o che non vedono immediate prospettive di risalita; e restano ancora problematiche complessive legate ad ormai ataviche criticità nostrane (la burocrazia eccessiva, il costo di alcuni beni essenziali – come l’energia -, la differenza fra Nord e Sud) che spesso sfiduciano l’impresa nella sua attività quotidiana o nella volontà di investire.

 

Però, soprattutto nei mesi caldi dell’Expo, vogliamo guardare avanti: puntando l’attenzione sugli aspetti positivi, sulle novità importanti, sulle aziende che investono e che continuano a crederci. Magari puntando davvero su innovazione, qualità, bellezza e green economy, un cocktail che potrebbe veramente farci fare un grande passo avanti in termini di sistema Paese…

 

Fonte: www.hintmagazine.it