La locomotiva delle piccole imprese
dell’Emilia Romagna sta ripartendo, anche se più lentamente rispetto al resto
del sistema economico regionale. Le tendenze che segnalavano un miglioramento nella
precedente rilevazione sono state confermate dai dati sul secondo semestre
2015, in particolare gli ultimi tre mesi dell’anno hanno fatto registrare un
confortante +0,64% nel fatturato come non si registrava da tre anni.

 

Il dato
semestrale ancora in lieve flessione è dovuto in particolare a certi settori,
come le costruzioni, che continuano a soffrire. Mentre al contrario settori
importanti quali la meccanica confermano performance decisamente positive. Tra
le province sorridono in quattro: segno più nei fatturati per Piacenza,
Ravenna, Reggio Emilia e Parma. E’ questa in estrema sintesi l’analisi
congiunturale sull’Osservatorio TrendER per il secondo semestre 2015.

 

TrendER è l’Osservatorio regionale
realizzato da CNA Emilia Romagna che analizza le imprese in regione con meno di
20 dipendenti. Secondo la rilevazione sul secondo semestre 2015, il fatturato
complessivo
 pur restando
lievemente negativo continua il trend di miglioramento (-0,68% secondo semestre
2015, -1,76% primo semestre 2015, -7,75% nel secondo 2014). Il dato negativo è ancora
dovuto alla performance della componente per conto terzi  (-1,29%) che da sei semestri è più sfavorevole
di quella complessiva. Comunque anche nel conto terzi la discesa rallenta,
visto che il calo nel secondo semestre 2015 è stato del -1,29%, nel primo
semestre 2015 era del -3,07%, nel secondo semestre 2014 era stato del -8,54%.

 

L’analisi per trimestre mostra un ulteriore
miglioramento dei dati: nell’ultimo trimestre 2015 il fatturato passa
in positivo con una crescita del +0,64%
che chiude una sequenza di
dieci trimestri negativi, con la sola esclusione del modesto +0,05% registrato
nel secondo trimestre 2015.   

 

Analizzando i settori , tra il primo e il secondo
semestre 2015,
 mostrano segni di
ripresa: la meccanica (+7,5%) con una performance che non si riscontrava
dal 2011, l’alimentare (+5,6%), i trasporti (+4,6%), la riparazione
veicoli
(+3,1%), i servizi alla persona (+1,3%): per
questi quattro settori è il migliore risultato registrato da TrendER dal 2008.
Restano molto negativi in particolare le costruzioni (-9,8%) che peggiorano
anche rispetto al 2014, il legno mobile (-5,2%) e il sistema
moda
(-4,6%).

 

Nella seconda metà del 2015 sono
cresciuti in maniera massiccia gli investimenti, con un incremento del
+21,9%, tendenza che non si era mai riscontrata dal 2008 da TrendER. Questo
deciso miglioramento è dovuto a vari fattori: la ripresa dell’attività con una
crescita degli ordini, quindi per le imprese una prospettiva più duratura di
miglioramento che le incentiva ad investire. Ma anche un effetto “rimbalzo”
visto che gli investimenti dal 2008 erano crollati.

La ripresa degli investimenti è più
accentuata per la componente degli investimenti in macchinari (+42,14%)
ma buona anche la performance degli investimenti in immobilizzazioni e materiali  cresciuti del +20,24%.  

 

Molto positive anche le dinamiche
tendenziali delle principali voci di costo che passano,
praticamente tutte, in positivo: le spese per retribuzioni  salgono del +8,63%, migliore performance dal
2008. Ottima la crescita delle spese per la formazione con un
aumento del +17,81%. Salgono anche le spese per le assicurazioni del
+4,4%. Unico dato in negativo le spese per i consumi che continuano
ad essere in negativo (-6,29%) seppure in miglioramento rispetto ai semestri
precedenti. La flessione delle spese per i consumi è comunque fortemente
condizionata dal calo dei prezzi per i prodotti.

 

Confrontando primo e secondo semestre
2015 le dinamiche di fatturato sono positive per le micro e piccole imprese
delle aree provinciali di Piacenza (+20,27%), Ravenna
(+5,39%), Reggio Emilia (+5,20%), Parma (+1,66%). In negativo invece Rimini
(-15,29%), Modena (-8,89%), Forlì-Cesena (-3,33%), Ferrara
(-0,83%), Bologna (-0,46%).

 

“Da
questa nostra indagine – commenta Paolo Govoni, Presidente CNA Emilia Romagna

si
confermano i segnali positivi che avevamo già registrato nelle precedenti
rilevazioni di TrendER. Segnali confortanti, che ci dicono come la tendenza al
miglioramento sia in atto, ma ancora troppo fragili per dire che le piccole
imprese siano uscite dalle difficoltà. E’ dunque importante cogliere questa
‘ripresina’ e consolidarla, evitando il rischio che si torni indietro. Per fare
questo Cna si sta impegnando nei confronti di Istituzioni e banche affinché le
loro politiche assicurino una ulteriore spinta per le piccole imprese emiliano
romagnole. Imprese che rappresentano, nonostante le difficoltà, la spina
dorsale dell’economia regionale e che stanno dimostrando grande forza e carattere
di fronte alla crisi più dura degli ultimi 70 anni”.