La manovra finanziaria da 26,5 miliardi di euro prevede, misure volte al sostegno dell’economia quali il
mancato aumento dell’IVA, necessario per non arrestare la ripresa dei consumi,
e delle accise (ammontare 16,8 mld euro).

 

Le misure messe in campo per la riduzione del carico fiscale delle imprese sono tese
all’incentivazione degli investimenti in beni strumentali nuovi, con il
riconoscimento di una maggiorazione del 40% della deduzione ai fini della
determinazione dell’IRES e dell’IRPEF.

Riduzione dell’aliquota IRES di 3,5 punti
percentuali che arriverà, a partire dal 2017, al 24% a fronte dell’attuale
27,5% (ammontare 3,8 mld euro nel primo anno fino a circa 4 mld euro dall’anno
successivo). Tale misura potrà anche essere anticipata qualora l’UE accordi la
“clausola migranti” (ammontare 3,1 mld euro).

Per l’agricoltura e la pesca è stata prevista
l’esenzione dell’IMU su tutti i terreni agricoli utilizzati da coltivatori
diretti, imprenditori agricoli professionali e società, e l’azzeramento della
relativa IRAP (ammontare 405 mln euro). Disposta l’esenzione ai fini IMU anche
per i macchinari delle imprese tipicamente del settore delle manifatture
saldati a terra “cd. imbullonati” (ammontare 530 mln euro).

A favore delle piccole
imprese e dei professionisti
viene ampliato l’accesso al regime fiscale
forfettario di vantaggio. La soglia di ricavi passa a 30.000 euro per i
professionisti e a 10.000 euro per le altre categorie di imprese. Per le nuove
start up viene previsto un regime di favore con l’aliquota al 5% applicabile
per 5 anni, anziché per 3 anni.

Le imprese si vedranno subito rimborsare
l’IVA per i crediti non riscossi, senza dover aspettare la fine delle procedure
concorsuali. Inoltre, si permette lo scioglimento delle società di comodo.

Confermato anche l’esonero contributivo per incentivare le
assunzioni o le trasformazioni a tempo indeterminato, seppure con una quota
progressivamente ridotta per consentire di distribuire risorse anche su altri
interventi (ammontare 834 mln nel 2016 per salire a 1,5 mld nel 2017).

A fronte di misure
richieste e non attuate per la fiscalità
delle
società di persone, viene
riconosciuto un aumento della franchigia IRAP per questa tipologia di imprese
che passa da 10.500 a 13.000 euro.

Altra misura rilevante riguarda il riconoscimento
del bonus con tetto di 2.000 euro sul salario di produttività per tutti i
redditi fino a 50.000 euro (ammontare 430 mln euro nel 2016 che sale a 589 mln
negli anni successivi).

Le misure attuate a favore delle famiglie prevedono l’abolizione delle imposte IMU e
TASI sulle prime case e sugli immobili adibiti ad abitazione principale
(ammontare 3,7 mld euro). Confermati gli interventi a sostegno delle
ristrutturazioni edilizie, compreso il “bonus mobili”, e delle riqualificazioni
energetiche. Un’attenzione particolare è stata rivolta alle categorie sociali
più deboli e ai pensionati con l’incremento della soglia di “no tax area” che
passa a 7.750 euro per coloro che hanno meno di 75 anni e a 8.000 euro per quelli
sopra i 75 anni.

Altre misure fiscali
attuate riguardano l’innalzamento a 3.000 euro della soglia per i pagamenti in
contanti e l’anticipazione di un anno della semplificazione delle sanzioni
amministrative in campo fiscale.

Vi proponiamo uno riepilogo
schematico sui principali punti della manovra:

IMU E TASI: NIENTE PIÙ IMPOSTE SU PRIMA CASA E TERRENI AGRICOLI

Come già ampliamente annunciato, la manovra 2016 cancella la TASI
sull’abitazione principale e l’IMU sulle case di lusso e sui terreni agricoli,
a patto però che siano di proprietà di coltivatori diretti o di imprenditori
agricoli professionali (in montagna, però, c’è già l’esenzione totale).
Scompare anche l’IMU sugli «imbullonati», cioè i macchinari delle imprese che
finora entravano nei calcoli della rendita catastale. TASI e IMU, continueranno
a esistere anche nel 2016 sugli immobili diversi dall’abitazione principale. Ai
sindaci è stata garantita una copertura integrale del mancato gettito.

 

PROROGATI DI UN ANNO TUTTI I BONUS 50-65% PER I LAVORI IN CASA

Viene confermato con la Legge di Stabilità l’applicazione del bonus
IRPEF del 50% sulle ristrutturazioni edilizia e del 65% sugli interventi di
miglioramento energetico anche per il 2016. Confermata anche l’inclusione,
nell’eco bonus 65%, delle spese per antisismica, rimozione dell’amianto e schermature
solari. Anche il tetto di spesa su cui calcolare le detrazione rimane a 96mila
euro con rimborsi in dieci rate annuali. Confermato anche il bonus mobili
(sgravio IRPEF del 50% entro un tetto di 10mila euro) che potrebbe anche essere
esteso alle coppie under 35, senza obbligo di ristrutturazione.

 

AMMORTAMENTI DEL 140% SUI NUOVI MACCHINARI

Viene introdotta una deduzione extracontabile del 40 per cento che
dovrà essere ripartita in modo uniforme sulla vita utile del bene. Lo sgravio interesserà
beni produttivi nuovi acquistati nel 2016 e anche nell’ultimo trimestre del
2015 (a partire dal 15 ottobre).
La deduzione extra, che si aggiunge cioè alle quote ordinarie di ammortamento,
corrisponderà al 40% del costo sostenuto per investimenti in beni
ammortizzabili, con un ampio spettro che va dai robot per l’automazione ai pc,
sostanzialmente escludendo soltanto gli immobili (fabbricati e capannoni).

 

AMPLIATE LE SOGLIE DI RICAVI/COMPENSI PER L’ACCESSO AL REGIME
FORFETTARIO

Il regime forfettario (con l’aliquota al 15%) introdotto lo scorso
anno dovrebbe diventare più conveniente: l’obiettivo è quello di elevare le
attuali soglie di ricavi, differenziate per attività, con un incremento di
10mila euro per tutti che diventa di 15mila euro per i professionisti (in
questo caso la soglia salirebbe a 30mila euro). Viene estesa la possibilità di
accesso al regime forfettario ai lavoratori dipendenti e pensionati che hanno
anche un’attività in proprio a condizione che il loro reddito da lavoro
dipendente o da pensione non superi i 30mila euro. Le imposte saranno ancora
più scontate (al 5%) per le start up per i primi cinque anni di attività.

 

RIDUZIONE DELL’IRES AL 24% NEL 2017, ANTICIPO LEGATO ALLA UE

Decorrerà dal 2017 il taglio dell’IRES al 24% annunciato nei
giorni scorsi dal governo. Renzi ha promesso di «anticipare al 2016 misure
previste per il 2017», in particolare IRES ed edilizia scolastica «se le regole
europee permetteranno di utilizzare la clausola per le misure urgenti
sull’emergenza immigratoria».
 Ad ogni modo l’eventuale anticipo del
taglio IRES, per il quale inizialmente era stato immaginato un intervento
limitato al Sud, si applicherebbe su tutto il territorio nazionale.

 

SALE A 3MILA EURO LA SOGLIA PER I PAGAMENTI IN CONTANTI

Il limite per i pagamenti in contanti, l’emissione di assegni
privi della clausola di non trasferibilità e il saldo dei libretti di deposito
al portatore salirà da mille a 3mila euro.

ALIQUOTA IVA AL 4% SUI GIORNALI DIGITALI

Si applicherà l’IVA al 4% ai quotidiani e ai periodici diffusi
elettronicamente. È di fatto l’estensione della disciplina sugli e-book in
vigore dal 1 gennaio 2015 anche ai quotidiani e periodici online. Sempre per
quanto riguarda l’IVA, diventa più veloce recuperare l’imposta versata se la
controparte debitrice viene interessata da una procedura concorsuale. La
possibilità di rettificare l’imposta sul valore aggiunto sarà concessa al
momento dell’apertura del fallimento del soggetto debitore e non sarà più
necessario attendere la ripartizione dell’attivo fallimentare. Un’accelerazione
che di fatto si traduce in una maggiore chance di liquidità per i creditori ed
in un equiparazione rispetto alla disciplina di deduzione fiscale della perdita
per la quale non occorre attendere la chiusura della procedura.

PREMI DI PRODUTTIVITÀ: ARRIVA UN BONUS
DA 430 MILIONI

Viene
ripristinata la detassazione del premio di produttività con uno stanziamento di
430 milioni per il 2016 che diverranno 586 milioni negli anni successivi. Tra
le novità di maggior rilievo vale la pena sottolineare l’ampliamento della
fascia dei beneficiari che andrà a comprendere i redditi fino a 50mila euro
lordi annui. Anche i quadri, quindi, oltre agli impiegati e agli operai,
potranno godere di questa agevolazione fiscale.

 

CONFERMATO LO
“SCONTO ASSUNZIONI”

Viene
confermato anche per il 2016, seppure in modo più leggero, la decontribuzione
per le assunzioni con contratto a tutele crescenti o per la stabilizzazione dei
contratti a termine. Tuttavia con una diminuzione dello sgravio contributivo
che viene fissato in 3.250 euro annui rispetto agli 8.060 attuali. Viene
ridotta anche la durata, da 36 a 24 mesi.

 

TRE ANNI DI PART
TIME PRIMA DELLA PENSIONE

I
lavoratori dipendenti occupati nel settore privato a cui mancano 3 anni per i
requisiti di pensionamento potranno concordare con l’azienda un orario ridotto
del 50% con il mantenimento di uno stipendio pari a circa il 65%. Il meccanismo
prevedrebbe che l’impresa paghi le ore effettivamente svolte con i relativi
contributi, con la parte restante che può essere girata invece in busta paga.
Lo Stato stanzierebbe circa 100 milioni annui con cui coprire i minori
contributi versati all’Inps dall’azienda e consentire, in questo modo, il
pensionamento del lavoratore una volta raggiunti i requisiti con un assegno
pari a quello che avrebbe ricevuto se avesse lavorato a tempo pieno fino alla
fine della sua carriera lavorativa.